Ferrara, se i figli fanno i bulli, i genitori prendono la multa: arriva il nuovo regolamento di polizia urbana

Una volta accertate eventuali violazioni, scatta quindi una sanzione amministrativa che può variare da 100 a 300 euro

Ferrara, se i figli fanno i bulli, i genitori prendono la multa: arriva il nuovo regolamento di polizia urbana
di Federica Zaniboni
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Domenica 19 Marzo 2023, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:00

Se i figli fanno i bulli, i genitori prendono la multa. È così che il Comune di Cento, in provincia di Ferrara, ha deciso di contrastare il fenomeno del bullismo che, come ricorda il sindaco Edoardo Accorsi, «esiste purtroppo sotto varie forme». Il nuovo regolamento di polizia urbana, che andrà in approvazione in Consiglio la prossima settimana, introduce l'articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, che prevede la possibilità per l'amministrazione di sanzionare chi ha la patria potestà di bambini e adolescenti che bullizzano gli altri. Nello specifico, si fa riferimento ad atteggiamenti, dentro e fuori il contesto scolastico, che possono «costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza». I comportamenti intimidatori o addirittura violenti sono infatti vietati «in tutte le aree pubbliche, aperte al pubblico, all'interno degli istituti scolastici, delle loro pertinenze e sui veicoli del trasporto pubblico». Una volta accertate eventuali violazioni, scatta quindi una sanzione amministrativa che può variare da 100 a 300 euro. Affinché la multa venga applicata, però, i presunti episodi di bullismo devono essere prima ricostruiti e verificati tramite le testimonianze di insegnanti, studenti o di chiunque altro ne sia a conoscenza.

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SENSIBILIZZARE
La decisione presa dal Comune della provincia di Ferrara nasce anche con lo scopo di «sensibilizzare i genitori sul disagio che è alla base del fenomeno».

Il sindaco precisa che non si tratta «assolutamente» di un modo per "fare cassa", come si potrebbe erroneamente pensare. «Tutt'altro - spiega - Quanto piuttosto creare le condizioni per poter affrontare il fenomeno anche in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte è già deputate a occuparsene, come forze dell'ordine e direzioni didattiche». La misura adottata dall'amministrazione di Cento, inoltre, si inserisce in un quadro di progetti di inclusione sociale e di sostegno ai ragazzi che mostrano disagio: «a questo aspetto fondamentale è imprescindibile abbiamo deciso di affiancare anche un intervento per così dire più repressivo, come le sanzioni a chi ha la patria potestà». Se i giovani coinvolti iniziano però a seguire un percorso di recupero, è prevista l'applicazione del minimo edittale.

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