La storia è una delle tante che purtroppo si ripetono e che sempre più spesso confluiscono in una denuncia. Verrebbe rubricata nella categoria dei maltrattamenti familiari, alla voce “uomini che odiano le donne”, ma questa volta ad accrescerne la portata è il protagonista negativo, che porta un cognome pesante: Di Lauro. Ed è proprio Salvatore Di Lauro, figlio del “boss dei due mondi” Paolo Di Lauro, l’uomo finito in manette ieri con le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Salvatore Di Lauro, il figlio del boss al 41 bis arrestato: maltrattava la moglie
GLI ABUSI
Una lunga, triste vicenda che si è protratta nel tempo. Andavano avanti da almeno un anno quelle vessazioni e minacce rivolte alla moglie, questo hanno accertato le indagini della Procura di Napoli.
LA FUGA
L’ultima denuncia della moglie di Salvatore Di Lauro risale a poco più di un mese fa. In passato ne avrebbe presentate altre due. Ma la situazione si è fatta insostenibile, ogni giorno di più, e così la donna ha trovato il coraggio di chiedere ancora aiuto e sostegno rivolgendosi alle forze dell’ordine per raccontare quanto stava succedendo. Un passo di grande coraggio sul quale ha senza dubbio pesato in maniera determinante uno degli ultimi raid compiuti dal marito violento: quello commesso il 26 febbraio, quando Di Lauro junior si è presentato davanti all’abitazione nella quale la consorte aveva deciso di abitare da sola con i bambini con una bottiglia piena di liquido infiammabile.
Nell’audizione protetta cui è stata sottoposta qualche giorno dopo, alla presenza dei magistrati della sezione Fasce deboli, agli agenti specializzati ha confessato tutte le sue angosce, per la prima volta. E così ieri, finalmente, è scattato l’arresto.
Drammatico lo spaccato di vita che emerge dalle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari: la giovane da circa un anno praticamente non usciva più di casa, temendo per la sua incolumità e per quella dei suoi due figlioletti.
PERICOLO
Fattore, questo, che ha consentito di avviare l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della sezione Fasce deboli, Maria Carolina De Pasquale e dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. La donna, quasi coetanea del marito, abita ancora a Secondigliano, ma in un altro domicilio, e si è decisa a rendere note le vessazioni che subiva quando ha capito che la sua vita era in pericolo. Alcuni mesi fa, al culmine dell’ennesima lite sfociata in furiosa violenza, il trentacinquenne picchiò la moglie, che poco dopo fu costretta anche a farsi medicare in ospedale. Ci sono anche alcune testimonianze che corroborano la tesi accusatoria: alcuni vicini di casa hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto, fornendo indicazioni ai magistrati che vanno nella direzione del quadro descritto dalla donna perseguitata dal marito.
SOPRANNOME
Salvatore Di Lauro, 35 anni - è nato a Napoli il 7 febbraio 1988 - ed è il sesto dei figli del capoclan Paolo Di Lauro, oggi detenuto al regime di 41 bis. Soprannominato «Terremoto», venne arrestato per la prima volta l’otto febbraio 2006 e scarcerato nel 2014 per fine pena. Il secondo arresto risale al 6 giugno 2017 e la sua scarcerazione avvenne appena 15 giorni dopo, il 21 giugno 2017.
Soltanto il 29 marzo a finire in cella era stato Vincenzo Di Lauro, secondogenito della famiglia e ritenuto il reggente dell’omonimo clan: è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli nella sua abitazione di piazza Zanardelli, nel quartiere Secondigliano, residenza storica del clan.