Bimbo morto nel pozzo, Stefano era stato premiato per il fair play nel calcio. Si indaga per omicidio colposo

Gorizia, addio al piccolo Stefano, il bimbo morto cadendo in un pozzo
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Giovedì 23 Luglio 2020, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 21:13

A Gorizia nessuno riesce a darsi una spiegazione di come il 12 enne Stefano Borghes, abbia potuto perdere la vita, cadendo in un pozzo di trenta metri mentre giocava con gli amici del centro estivo nel parco Coronini Cronberg ieri mattina intorno alle 11. Oggi in città è il giorno del lutto, ma al tempo stesso si cercano di capire le dinamiche di un episodio che ha scioccato una comunità intera. La sostituta procuratrice di Gorizia, Laura Collini ha annunciato che sul caso è stata aperta un'indadine per omicidio colposo a carico di ignoti.  

Al cancello del parco sono stati appesi alcuni fiori per Stefano. «Adesso il cielo ha una stella in più», si legge su un bigliettino. A Gorizia oggi è il giorno del dolore. Il parco in cui ieri è morto Stefano Borghes, 12 anni, dopo essere caduto in un pozzo profondo 30 metri, è stato chiuso al pubblico. L'accesso alla villa sarà blindato almeno per una settimana per permettere il proseguo delle indagini.

La Procura intanto ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. L'inchiesta è stata affidata al magistrato Ilaria Iozzi, che sta sentendo tutte le persone coinvolte. Sia chi stava partecipando in quel momento al centro estivo con Stefano sia componenti della Fondazione che gestisce la struttura e si occupa della manutenzione. «L'attività richiederà tempo - ha osservato la sostituta procuratrice di Gorizia Laura Collini - e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette e adatte alla loro delicata situazione, che va oltremodo tutelata».

La Procura ha già affidato l'incarico per l'esame autoptico sulla salma del bambino. A quanto si apprende la data in cui verrà svolto non è stata ancora fissata, per permettere alle indagini di individuare eventuali persone che, con l'iscrizione nel registro degli indagati, possano eventualmente nominare periti di parte. Al momento della caduta, la cui dinamica è ancora in fase di accertamento, era in corso una gara di orienteering organizzata dal centro estivo delle parrocchie della città. Secondo una ricostruzione, la mappa di gioco era posizionata sul pozzo. La copertura non ha retto e Stefano è caduto dentro. La Procura è intenzionata a indicare alcuni tecnici che si occuperanno di verificare la modalità di utilizzo del coperchio in lamiera. I periti saranno chiamati ad accertare sia il meccanismo di chiusura sia le manutenzioni periodiche cui il manufatto è stato sottoposto.

L'area dunque rimane sotto sequestro. Durante il periodo di chiusura del parco verrà svolto anche un sopralluogo accurato dell'intera area, ha spiegato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che è anche presidente della Fondazione che gestisce il parco. Intanto oggi l'attività del centro estivo, modificata nella programmazione, è proseguita: «i centri estivi ricorderanno Stefano non fermando le proprie attività», hanno spiegato i promotori, «per noi è importante che i ragazzi non siano lasciati soli e abbandonati in questo momento». Animatori e bambini hanno ricevuto anche la visita dell'arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Maria Redaelli e questa sera, in attesa dei funerali, che Ziberna auspica possano essere celebrati all'aperto, è previsto un momento di preghiera nel campo sportivo di una parrocchia. Si ricorderà Stefano, quel bambino-calciatore che a dicembre vinse un premio per il fair play. Aveva infatti rinunciato a segnare un gol per assistere il portiere avversario che si era infortunato.

 

Bimbo morto, il dolore della Lega dilettanti

Aveva rinunciato a segnare un gol per assistere il portiere avversario che si era infortunato. Per questo lo scorso dicembre Stefano, il bambino morto ieri a Gorizia dopo essere caduto in un pozzo, aveva ricevuto un riconoscimento per il fair play dello sport. A raccontare l'episodio è «Il Piccolo». Stefano ricopriva il ruolo di attaccante nella squadra Esordienti di un team goriziano, l'U.S. Azzurra. A essere premiato con lui, nell'ambito della manifestazione «Le eccellenze dello sport», organizzata da Associazione Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia, Stelle al merito dello Sport del Coni e Panathlon International Club, era stato anche compagno di squadra. L'anno scorso i due ragazzi si erano meritati il riconoscimento perché in una gara disputata contro i monfalconesi dell'Aris San Polo avevano rinunciato a segnare un gol per soccorrere il portiere avversario che era rimasto a terra per un infortunio. La Lega Dilettanti lo ha ricordasto con un post su Facebook.



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«È una tragedia che non riesco nemmeno a commentare, sono distrutto dal dolore per questo dramma che ci colpisce in maniera così devastante» ha detto il sindaco Ziberna. Il primo cittadino, appena appresa la notizia della tragedia, è corso sul posto. «La nostra comunità è letteralmente sconvolta per quanto successo - ha concluso il sindaco - il piccolo è figlio di una coppia molto nota in città: nei prossimi minuti mi recherò personalmente a casa loro per far sentire la vicinanza della comunità».
 
 

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