Assoluzione per Silvio Berlusconi in uno dei filoni della maxindagine Ruby Ter, con la formula «perché il fatto non sussiste». È la sentenza del tribunale di Roma al termine di una camera di consiglio durata circa 30 minuti. I giudici hanno fatto cadere le accuse anche per il cantante Mariano Apicella. I due erano accusati di corruzione in relazione alla falsa testimonianza del cantante napoletano in merito alle feste organizzate ad Arcore.
La requisitoria del pm
Nella requisitoria, il pm Roberto Felici ha affermato che «la circostanza rilevante», vale a dire la dazione di denaro da Berlusconi ad Apicella, è legata alle «date dei versamenti, 2012.
Ruby Ter, legale Karima: «Giovane donna messa nel tritacarne. Vuole che questa storia finisca»
La soddisfazione di Berlusconi
«Sono contento e soddisfatto. Apprezzo anche che lo stesso pubblico ministero abbia chiesto l'assoluzione». Così Silvio Berlusconi ha commentato parlando al telefono con i suoi difensori la sentenza di assoluzione nel filone romano del processo Ruby Ter. «Gli elementi avanzati dalla difesa - ha sottolineato - hanno chiarito oltre ogni ragionevole dubbio l'assenza di elementi di opacità in questa vicenda».
Le accuse
Secondo la primaria accusa l'ex premier avrebbe pagato il cantante Apicella per indurlo a falsa testimonianza sul caso «olgettine». La prima dazione di danaro sarebbe avvenuta a Roma. In totale il cantante napoletano, che avrebbe partecipato a feste organizzate ad Arcore, avrebbe percepito illecitamente complessivamente 157 mila euro. Il procedimento romano era lo stralcio di una indagine condotta dalla Procura di Milano e poi «spacchettato» il 29 aprile del 2016 dal gup meneghino che ha inviato gli atti, oltre che a Roma, anche a Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena per competenza territoriale.
L'avvocato Coppi: «Sentenza ineccepibile»
«È una sentenza ineccepibile, non c'era assolutamente alcuna prova di accordi corruttivi e la formula assolutoria perché il fatto non sussiste parla da sola», ha commentato l'avvocato di Berlusconi, Franco Coppi, lasciando gli uffici del tribunale di Piazzale Clodio. E pochi minuti dopo l'uscita della sentenza sono arrivati i commenti di diversi esponenti di Forza Italia. «È una buona notizia per tutti, non avevamo dubbi sulla sua innocenza» dice il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani mentre la ministra dell'Università Anna Maria Bernini esprime «gioia e soddisfazione». Per i capogruppo di Camera e Senato Alessando Cattaneo e Licia Ronzulli l'assoluzione «ristabilisce la verità dei fatti». E Maurizio Gasparri chiede: «Ora chi chiederà scusa?».