Padova, lascia il bar ad un cliente per aiutare l'amica a partorire: «Guidata dal 118, era la prima volta che vedevo nascere un bambino»

Padova, lascia il bar ad un cliente per aiutare l'amica a partorire: «Guidata dal 118, era la prima volta che vedevo nascere un bambino»
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Martedì 5 Luglio 2022, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 16:02

Ha lasciato la gestione del bar ad un cliente occasionale pur di aiutare l’amica che stava partorendo al piano di sopra. La mamma della piccola Giulia infatti era in grosse difficoltà per il parto spontaneo in corso. Nonostante l’inesperienza, chiamando il 118, la barista è riuscita a salvare la madre e la piccola creatura, guidata al telefono da un’operatrice del servizio sanitario delle emergenze. Una storia a lieto fine quella che ha visto protagonista la piccola Giulia, la mamma Tiziana Ndoj e l’amica del bar 31 a Sandono di Massanzago che è stata provvidenziale perché la neonata non soffocasse appena uscita dall’utero materno.

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Il racconto

È la stessa Florentina Popa, 36 anni, di origine Romena, dipendente dell’esercizio pubblico in via Roma a Sandono a raccontare come realmente sono andate le cose: «La piccola Giulia aveva fretta di venire al mondo ed ha anticipato i tempi di una quindicina di giorni - afferma la barista che non ha figli ed è accompagnata dal fidanzato -.

La mattina del giorno della sua nascita alle 10 io avevo parlato con la madre: mi aveva confidato di aver un pò di mal di testa e pensavamo fosse dovuto al gran caldo. Ricordo bene che era scesa dall’appartamento sopra il bar dove lavoro per raccogliere dell’insalata nell’orto. Dopo pochi minuti ho sentito, trafelati e impauriti, il suocero di Tiziana e il figlio più grande della donna che chiedevano aiuto perché la mamma stava male. Non ci ho pensato un attimo e ho lasciato il bar in gestione a chi era presente in quel momento e sono salita al primo piano. Ho visto Tiziana sotto choc, esausta e sofferente: non sapevo davvero cosa fare. Io non ho figli ed era la prima volta che vedevo nascere un bambino. Concitata come non mai ho chiamato il 118 ma nel frattempo la bambina era già uscita e ho sentito il suo pianto. Mi sentivo morire anch’io - ci confida la giovane barista romena - ma mi sono concentrata ed ho ascoltato minuziosamente le indicazioni di un’operatrice del 118, un vero angelo che, con calma e pazienza, mi ha spiegato che cosa dovevo fare. Nel frattempo era arrivata anche la suocera di Tiziana che mi ha aiutata». Il momento più brutto è stato quando la piccola Giulia aveva attaccato attorno al colle il cordone ombelicale: «Avevo intuito il pericolo - ammette Florentina -. L’operatore al telefono mi aveva invitato di far stendere la mamma e di cambiarle la posizione: il cordone si è staccato autonomamente e il pericolo è stato scampato». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Massanzago Stefano Scattolin: «È una storia davvero edificante» ha detto il primo cittadino di Massanzago. Oggi Giulia sta bene, è tornata a casa e sopra il bar spicca una coccarda a forma di cuore bianco e rosa a ricordare dove tutto ha avuto inizio.

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