Erano in strada, di notte, in lacrime, visibilmente doloranti e con gli abiti lacerati. E' questa la scena che si sono trovate davanti alcune persone che passeggiavano in via Crisanzio, nel quartiere Libertà, a Bari, che martedì 9 agosto, poco dopo l'1 e 40, hanno chiamato il 113 segnalando la presenza di due turiste francesi che hanno denunciato di essere state aggredite e violentate. Lo stupro si sarebbe consumato in un appartamento nel quartiere Libertà. Grazie alle informazioni fornite alla polizia , il presunto aggressore è già stato identificato e bloccato dai militari.
L'estate delle violenze, dalle discoteche alle mura di casa «botte e stupri»
Il 21enne barese Loris Attolini, in carcere con l'accusa di aver violentato le due turiste francesi di 17 e 18 anni, «con modalità violente e spregiudicate, che sembrano ispirate al noto film 'Arancia meccanicà, non si è fatto scrupolo di sequestrare le due giovani donne, picchiarle, minacciarle, riducendo in stato d'impotenza e costringendole a subire una reiterata violenza nonostante l'evidente fragilità delle persone offese e il fatto che si trovassero in un paese straniero lontane dalla loro famiglia». È un passaggio della richiesta di arresto contenuto nell'ordinanza depositata ieri sera dopo l'interrogatorio dell'indagato.
Così le ha adescate
Il gip che ha convalidato la misura e disposto la detenzione in carcere, Angelo Salerno, accogliendo la richiesta della pm Desirèe Digeronimo che coordina le indagini della Polizia, ha ritenuto sussistente il pericolo di reiterazione dei reati evidenziando «l'atteggiamento sprezzante e del tutto indifferente alle suppliche» delle due vittime da parte del 21enne, la sua «spiccata capacità criminale» e «incapacità di autocontrollo».
Entrambe le turiste sono state soccorse dal 118 e portate nel Policlinico di Bari dove è stato immediatamente attivato il protocollo "binario rosa", la corsia di assistenza dedicata alle donne vittime di violenza. Le due turiste si trovano ancora nel nosocomio barese, dove sono in corso le consulenze medico-legali e psicologiche. L'indagini sono coordinate dalla pm Desirèe Digeronimo insieme al procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa.