Bimbo mangia una caramella e rischia di soffocare fuori scuola, salvato da un infermiere di passaggio: «Ero lì per prendere mia figlia»

La mamma era in auto in attesa del figlio più grande, mentre il piccolo protagonista di questa disavventura (3 anni) era sul sedile posteriore

Bimbo mangia una caramella e rischia di soffocare fuori scuola, salvato da un infermiere di passaggio: «Ero lì per prendere mia figlia»
di Nicola Benvenuti
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Sabato 13 Maggio 2023, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 12:22

Bimbo di tre anni rischia di soffocare mentre mangia una caramella. Viene salvato prima dall’intervento di una insegnante e poi da quello professionale di un infermiere specializzato del Suem 118 che era di passaggio ed ha compreso la gravità della situazione, in attesa dell’intervento dell’ambulanza. 


IL FATTO 
Il fatto è accaduto ieri verso l’ora di pranzo, in pieno centro a Conselve (Padova), in via monsignor Beggiato, nel parcheggio antistante le scuole medie poco dopo le 13.

Una mamma era in auto in attesa che uscisse il figlio più grande da scuola, sul sedile posteriore c’era il minore, di tre anni, che già soffre di patologie neurologiche: il piccolo stava mangiando una caramella che gli è andata di traverso, la madre ha visto che stava iniziando a soffocare, è uscita dall’auto chiedendo aiuto. Nel frattempo, dalla scuola antistante, con gli studenti è uscita anche una delle insegnanti che è corsa subito incontro alla signora ed ha iniziato a praticare le prime manovre disostruttive. 


IL SALVATORE
La fortuna ha voluto che Lorenzo Zambon, infermiere del 118, in servizio abituale alla centrale operativa Suem, fosse giunto a scuola per prelevare la figlia che frequenta le medie. «Ho compreso subito la gravità della situazione e sono corso subito avviando la procedura che ben conosco», racconta Zambon. «Mi sono trovato dinanzi ad una ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, al quale è seguito un probabile arresto respiratorio e una crisi convulsiva», aggiunge. Zambon, abituato da anni a gestire le emergenze, non si è perso d’animo: dapprima ha praticato la disostruzione delle vie aeree, poi la ventilazione cardio-polmonare al piccolo, in attesa che arrivasse prima l’ambulanza dal vicino ospedale, poi anche l’elisoccorso da Padova atterrato all’interno del Prato comunale. Il bimbo è stato preso in carico dal personale del Suem 118, ma non è stato necessario portarlo via con l’elisoccorso perché si stava riprendendo: quindi con l’ambulanza è stato trasportato a Schiavonia e preso in cura dai medici della Pediatria dove si trova in osservazioni, ma le sue condizioni sono comunque buone. I mezzi di soccorso sono stati celeri, ma la presenza di un professionista capace ed esperto come Lorenzo Zambon è stata fondamentale per evitare conseguenze gravi al piccolo, che già soffre di una patologia ricorrente.


L’INTERVENTO
«Ho semplicemente fatto quello che è necessario, aggiungendo assistenza e osservazione in attesa che arrivassero i colleghi dell’ambulanza ai quali ho poi consegnato il piccolo», dice ancora Zambon, che sottolinea il fatto che «questo intervento è avvenuto nella Giornata internazionale dell’infermiere, una professione che svolgo con passione da tanti anni». La scorsa settimana proprio Zambon, che abita a Conselve e lavora da molti anni nel 118, mentre era in servizio alla Centrale operativa del 118, aveva di fatto salvato una donna di Tribano, che aveva avuto un infarto, guidando la cognata nella effettuazione delle manovre per il massaggio cardiaco in attesa che arrivasse l’ambulanza. Lorenzo Zambon è una figura nota in paese perché presiede l’associazione Pronto Conselve, che supporta con le sue diverse e attrezzate ambulanze il servizio di emergenza ed urgenza della Bassa, oltre a curare l’efficienza dei numerosi defibrillatori presenti a Conselve ed installati dall’associazione che periodicamente li controlla. Zambon organizza inoltre corsi per praticare le manovre di salvataggio in caso di arresto cardiaco e per la disostruzione delle vie aeree. 
 

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