Avevano solo sei anni, ed erano soli. Ma questo non ha impedito loro di scappare da scuola, percorrere quasi dieci chilometri con i mezzi pubblici e raggiungere il capoluogo della provincia di residenza, senza destare attenzione.
Protagonisti della fuga sono due alunni della scuola elementare "Guglielmo Marconi" del comune fiorentino di Bagno a Ripoli. Una volta fuori dall'edificio, hanno preso un autobus e si sono diretti a Firenze, arrivando indisturbati fino in piazza della Signoria. Alla fine Sono state due assessore della città di Firenze, Sara Funaro e Benedetta Albanese, ad accorgersi dei due bimbi vaganti. Se non fosse stato per loro, i due piccoli forse si sarebbero spinti perfino più lontano.
«Io e l'assessore Funaro stavamo rientrando a Palazzo Vecchio dal nostro ufficio che è in piazza di parte Guelfa (non lontano da piazza della Signoria n.d.r.).
Le due assessore hanno poi chiesto ai bambini se fossero soli o "accompagnati" da qualche adulto nei paraggi. E sì, erano davvero da soli. A quel punto le due donne hanno capito che qualcosa non andava e hanno accompagnato i bimbi in una stazione dei vigili urbani, i quali hanno provveduto ad avvisare scuola e genitori. «Gli agenti sono stati molto bravi, hanno messo i bambini a loro agio»,ha aggiunto Albanese alla fine del suo racconto.
La rabbia del sindaco: «Una cosa inaccettabile»
Come abbiano fatto i due piccoli a sfuggire all'attenzione del personale scolastico resta al momento un mistero. Il caso ha mandato su tutte le furie il sindaco di Bagno di Rispoli, Francesco Casini, che tramite un lungo post su Facebook ha reso noto di aver chiesto spiegazioni alla Marconi del «gravissimo fatto» accaduto questa mattina.
«I due bambini sono stati in grado di eludere non uno ma ben tre controlli: all’ingresso in classe, all’uscita dalla palestra con la porta con l’allarme (che infatti ha suonato) e al superamento della recinzione del grande giardino che circonda la scuola - riferisce Casini, che poi prosegue - Quando mandiamo i nostri bimbi a scuola dobbiamo avere la certezza che si trovino in un luogo protetto e al sicuro, da cui non possono assolutamente uscire indisturbati a loro piacimento».
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