A ogni modo, il cronista che messo di fronte alle evidenze, ha ammesso di avere mentito sulla sparatoria contro casa sua, lo scorso 4 maggio, ha spiegato nel corso del lungo interrogatorio reso dinanzi al sostituto procuratore Antimafia Fabrizio Vanorio di avere agito per attirare l'attenzione su di sé. La revoca della scorta, assegnata d'urgenza a novembre, è ormai questione di ore.
La notizia dell'indagine sul cronista, divulgata stamane da Il Mattino, ha scatenato una serie di reazioni nel Casertano e non solo. Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, che pure in questi mesi non ha fatto mancare vicinanza e solidarietà a De Michele, ha diramato una nota in cui annuncia l'avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Solidarietà è stata espressa, in questi mesi, anche dalla Federazione nazionale della Stampa e dal Sugc che invitarono De Michele, insieme ad altri cronisti sotto scorta, a un incontro con il viceministro Mauri. Federazione e Sugc hanno fatto sapere che qualora le accuse nei confronti di De Michele dovessero portare a un processo, si costituiranno parte civile a tutela «dei colleghi minacciati e impegnati sul territorio e più volte presi di mira dallo stesso De Michele sul suo sito internet». «Fin dal primo momento - si legge nella nota - avevamo chiesto alle autorità competenti di indagare in ogni
direzione per appurare la verità sugli attentati. Chiederemo all'Osservatorio sui cronisti minacciati presso il Ministero dell'Interno le loro valutazioni sul caso di De Michele e di segnalarci qualsiasi eventuale caso di simulazione o di procurato allarme».
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