Inquinamento, Roma e Frosinone sforano i limiti. Brescia, Lodi e Monza le peggiori

Inquinamento, Roma e Frosinone sforano i limiti. Brescia, Lodi e Monza le peggiori
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Martedì 22 Gennaio 2019, 17:26
MILANO «L’ozono nei mesi caldi e le polveri sottili d’inverno soffocano Roma e Frosinone, c’è bisogno di liberare i centri urbani dalle automobili ed è indispensabile farlo per l’ambiente e la salute di ciascuno», dice Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, commentando i dati del dossier Mal’aria 2019. Secondo il rapporto Roma ha sforato pi limiti per 94 giorni complessivi nel 2018: 72 giorni “fuorilegge” con ozono oltre i limiti e 22 di superamento del livello massimo consentito per PM10 (entro i limiti di giornate di superamento consentite dalla legge). Frosinone fa peggio con 116 giorni di aria inquinata, 82 giorni di superamento per PM10 e 33 per l’ozono. A Rieti aria malata per 36 giorni, 31 per ozono e 5 per PM10.
«VIA LE AUTO DAL CENTRO»
I dati del dossier Mal’aria 2019 di Legambiente indicano Frosinone come secondo peggior capoluogo d’Italia (dopo Torino) per polveri sottili (PM10) con ben 82 giorni oltre i limiti: il rapporto tiene conto delle analisi effettuate durante tutto il 2018 dalle centraline Arpa e delle norme di legge che fissano il limite giornaliero a 50 µg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria) e i giorni di superamento consentiti, 35 all’anno, oltre i quali i Comuni devono attivare azioni di risanamento della qualità dell’aria. Male Roma per l’ozono (O3) che è presente oltre i limiti per 72 giorni nel 2018, la Capitale è al decimo posto in classifica, peggiore assoluta nel Centro-sud. Per l’O3 superano i giorni massimi di sforamento nel Lazio anche Frosinone (33 giorni) e Rieti (31 giorni). «Contro l’inquinamento atmosferico della Capitale c’è bisogno di soluzioni determinate e in grado di liberare Roma dalle automobili che l’attanagliano tutti i giorni: via le auto dal centro e ben vengano corsie preferenziali per i mezzi Atac, nuove ciclabili, nuovi tram e trasporto pubblico collettivo ma tutto ciò non può e non deve rimanere solo su carta o nel libro dei sogni - dice Scacchi - Lo smog del capoluogo ciociaro va affrontato anche con analisi e risposte di sistema che vedano coinvolto tutto il territorio della Valle del Sacco, nelle medesime condizioni per qualità dell’aria».
MAGLIA NERA A BRESCIA
Nel 2018 in 55 capoluoghi di provincia italiani sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono (35 giorni per il Pm10 e 25 per l’ozono).
In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta per i cittadini di aver respirato aria inquinata per circa 4 mesi nell’anno. La città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni, seguita da Lodi con 149, Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121). Tutte le città capoluogo di provincia dell’area padana (a eccezione di Cuneo, Novara, Verbania e Belluno) hanno superato almeno uno dei due limiti. La prima città non posizionata nella Pianura padana è Frosinone, nel Lazio, con 116 giorni di superamento, seguita da Genova con 103 giorni, Avellino con 89 e Terni con 86 giorni.
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