Antonello Montante condannato a 14 anni: l'ex presidente di Confindustria Sicilia accusato di corruzione a Caltanissetta

Antonello Montante condannato a 14 anni: l'ex presidente di Confindustria Sicilia accusato di corruzione a Caltanissetta
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Venerdì 10 Maggio 2019, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 21:25
Quattordici anni di carcere per l'ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante: la condanna per corruzione arriva dal gup di Caltanissetta con la sentenza emessa dopo due ore di Camera di consiglio. Per lui la procura aveva sollecitato la condanna a 10 anni e sei mesi di carcere. Presente alla lettura della sentenza il Procuratore capo Amedeo Bertone, l'aggiunto Gabriele Paci e i pm Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso. Montante non era presente.

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L'ex Comandante della Guardia di Finanza di Caltanissetta Gianfranco Ardizzone è stato condannato a 3 anni, per lui la Procura aveva chiesto 4 anni e sei mesi di reclusione. Quattro anni a Marco De Angelis, ex funzionario della Questura di Agrigento per il quale la Dda aveva chiesto sei anni e undici mesi. E poi un anno e quattro mesi per il questore di Vibo Valentia Andrea Grassi, assolto per altri due capi, per il quale erano stati chiesti due anni e otto mesi di reclusione. Diego Di Simone, responsabile security di Confindustria ed ex poliziotto è stato condannato a 6 anni e 4 mesi. Per lui chiesti sette anni e un mese di carcere. Infine, assoluzione per Alessandro Ferrara, funzionario Regione siciliana. Accolta così la richiesta della Procura.

LA VICENDA
Il presidente della Commissione Antimafia siciliana ha parlato di un «governo parallelo che per anni ha occupato militarmente le istituzioni regionali» anche in nome dell'antimafia. La stampa l'ha definito un «sistema». Di fatto Antonello Montante, condannato stasera a 14 anni di reclusione, piccolo industriale di Serradifalco (Cl) arrivato al vertice di Sicindustria, presidente di Unioncamere Sicilia, della Camera di Commercio di Caltanissetta, e responsabile legalità di Confindustria nazionale, sarebbe stato al centro di una rete di relazioni con politici, investigatori e alti dirigenti regionali, riuscendo a condizionare le scelte della macchina amministrativa e del governo siciliano. E a mettere insieme, grazie alle informazioni acquisite attraverso contatti con pezzi grossi delle forze dell'ordine, decine di dossier su potenziali nemici e personaggi influenti.

Un'ascesa veloce quella dell'imprenditore, passato dalla realizzazione di ammortizzatori e pezzi meccanici alla fabbricazione di bici di lusso, e diventato icona dell'imprenditoria pulita. Il sistema di potere illegale costruito dall'industriale è stato svelato dalla Procura di Caltanissetta. Montante è stato arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. I magistrati indagavano su presunti legami mafiosi dell'industriale nisseno ed è così che hanno scoperto la rete di spionaggio che lo teneva informato in tempo reale degli sviluppi della inchiesta. Lo scenario aperto dal lavoro dei pm ha fatto emergere connivenze istituzionali e politiche. Oltre a quello di Montante sono venuti fuori i nomi di ufficiali delle forze dell'ordine e di politici come l'ex presidente del Senato Renato Schifani.

Dopo la conclusione dell'inchiesta, l'industriale ha scelto il processo in abbreviato.
Gli altri indagati sono sotto processo davanti al tribunale: tra loro anche Schifani. Alla corte dell'imputato, ora ai domiciliari per motivi di salute, secondo i pm erano in tanti: vertici delle forze di polizia e dei Servizi, prefetti, imprenditori, giornalisti, magistrati che a lui si rivolgevano per avanzamenti di carriera. Ognuno aveva una richiesta per un familiare, un amico. O per se stesso. L'inchiesta ha raccontato come l'imprenditore di Serradifalco fosse il destinatario di decine di richieste di raccomandazione: gli investigatori ne hanno trovate almeno una novantina, arrivate tra il 2007 e il 2015, e altre 40 di soggetti che erano stati «certamente» segnalati. L'elenco con nomi e cognomi venne recuperato nel corso delle indagini: un file excel all'interno delle cartelle 'curric per sen' e 'tuttì; un altro file denominato 'curriculum vitae 11.06.12' trovato nel server ormai dismesso della società 'M.s.à. Poi le carte sequestrate sia nell'abitazione di Montante sia negli uffici di Confindustria Sicilia a Palermo.
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