Anselmo Campa ucciso a colpi di martello, confessa l'ex della figlia: «Si voleva tenere l'auto»

Imprenditore ucciso a colpi di martello, confessa l'ex della figlia: «Si voleva tenere l'auto»
di Federica Zaniboni
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Lunedì 25 Aprile 2022, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 13:26

Ha confessato. Dopo un lungo interrogatorio, il 22enne Luca El Maccaoui ha ammesso di aver ammazzato con una martellata alla testa l'imprenditore Anselmo Campa, trovato mercoledì scorso in un lago di sangue nella sua abitazione a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. Il ragazzo che ieri mattina è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto è l'ex fidanzato di una delle due figlie della vittima e prima del fermo si era presentato dalla moglie dell'ucciso per le condoglianze.

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LA PISTA
La pista del furto in casa finito male, ipotizzata inizialmente, era stata presto esclusa dagli inquirenti.

La porta d'ingresso non presentava alcun segno di effrazione e, all'interno, tutto sembrava in ordine: era chiaro che il 56enne conosceva il suo assassino. Le indagini dei carabinieri si sono quindi focalizzate sulla cerchia degli amici, dei conoscenti e dei familiari di Campa.

 

L'analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti nel piccolo Comune, così come i racconti di chi era vicino all'imprenditore, hanno successivamente condotto al 22enne, di origini marocchine, residente nello stesso paese. Fino a non molto tempo fa, il giovane aveva una relazione con la figlia di 21 anni Federica che il giorno del delitto si trovava in Egitto a Sharm El Sheik, dove già da alcune settimane lavorava come animatrice e sembrerebbe che i rapporti col padre di lei fossero già tesi da un po'.

Gli stessi amici di Campa avrebbero raccontato agli inquirenti di alcuni dissapori fra i due che sarebbero stati legati anche a una macchina di proprietà del 56enne. Non è da escludere, infatti, che il movente del delitto sia da individuare proprio in quella Clio rossa che l'imprenditore aveva regalato alla figlia alcuni anni fa, quando lei ancora stava insieme ad El Maccaoui.

I DISSAPORI
Ai tempi, i due avrebbero condiviso spesso l'auto e, anche dopo la fine della loro relazione, il ragazzo aveva continuato ad utilizzarla in accordo con la giovane. Tuttavia, la Clio era sempre stata intestata all'imprenditore, che a un certo punto aveva deciso di venderla a un conoscente. Una scelta, questa, che aveva portato a una serie di discussioni e liti col 22enne, il quale non aveva alcuna intenzione di lasciargliela e, anzi, desiderava comprarla.

Ascoltato dagli inquirenti per diverse ore, il ragazzo si è contraddetto sempre di più in merito ai suoi spostamenti il giorno dell'omicidio e questo avrebbe spinto i militari ad eseguire una perquisizione presso casa sua e il posto di lavoro.

A quel punto, il ragazzo è crollato, confessando l'omicidio. Il giovane ha poi accompagnato gli investigatori presso un'area boschiva sulle sponde del fiume Oglio, a Castelli Calepio località poco distante da Grumello , dove ha mostrato il martello utilizzato per colpire Campa e gli abiti ancora sporchi di sangue che aveva nascosto subito dopo il delitto. Sul suo luogo di lavoro, dove il 22enne fa l'operaio, sono stati invece trovati il portafogli e le chiavi di casa della vittima, oltre ai pantaloni indossati dal presunto assassino per darsi alla fuga subito dopo.

Anselmo Campa titolare di una ditta specializzata in finiture di metallo era stato rinvenuto mercoledì sera nell'appartamento in cui abitava da solo dopo la separazione dalla seconda moglie. A trovare il corpo, alcuni amici, che avevano preso accordi con lui il giorno prima per incontrarsi quella sera stessa per guardare la partita insieme e che da allora non erano più riusciti a contattarlo. Entrando in casa, avevano quindi scoperto il cadavere, in una pozza di sangue, riverso a terra nel soggiorno. L'omicidio sembrerebbe essere avvenuto il giorno prima, quando, tra l'altro, alcuni vicini di casa lo avevano sentito litigare al telefono. Non è da escludere che parlasse proprio con il 22enne.

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