Anoressia, insulti contro le ragazze del centro di Todi: «Siete Brutte». La direttrice: «Serve cambiamento culturale»

Anoressia, insulti contro le ragazze del centro di Todi: cosa è successo
di Laura Larcan
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Lunedì 17 Maggio 2021, 07:20

TODI «Siamo di fronte ad un problema grandissimo. Che ha bisogno di un cambiamento culturale soprattutto tra i giovanissimi». Il giorno dopo la notizia riportata dal Messaggero sui pesanti insulti («anoressiche di merda») lanciati da un gruppo di adolescenti contro le ragazze ospiti a Todi, in provincia di Perugia, del Centro per la cura dei disturbi alimentari gestito dall'Usl Umbria 1, è tempo di riflessione. Ma anche di reazione. La direttrice della struttura, Laura Dalla Ragione ha le idee chiare. «Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale sui Disturbi del comportamento alimentare, una data importante che deve essere messa con urgenza al centro dell'attenzione pubblica. Per questo servono iniziative sul territorio per sensibilizzare i giovani, e arginare il bullismo, lo stigma, e tutte quelle forme di body shaming».

Covid e disturbi alimentari: non solo ragazze, in aumento i maschi. Giovani isolati in lotta con il corpo

TRA TEATRO E FILOSOFIA
Parla da Palazzo Francisci, incastonato nell'antico borgo, edificio dall'aura secolare, arricchito di un vasto ombreggiato giardino che in occasione del Festival di Todi diventa palcoscenico per speciali progetti teatrali in cui recitano (e con orgoglio si mettono alla prova) le ragazze in cura.

Una sede d'eccellenza, divenuta punto di riferimento italiano per la cura dell'anoressia. Qui si è consumato due settimane fa il brutto episodio. «Le ragazze erano alla finestra - racconta Laura Dalla Ragione - Sono passati questi adolescenti. Si sono fermati davanti al palazzo e hanno cominciato con gli insulti. Anoressiche di merda...Brutte...». Un episodio che rilancia «il tema forte del bullismo verso chi soffre di patologie legate all'alimentazione».

Parole che pesano ancora di più perché avvenute a Palazzo Francisci, un luogo simbolo in questo momento storico di pandemia da Covid, faro per i disagi psicologici tra i giovani che si sono acuiti con le lunghe fasi di lockdown. Anoressia e obesità sono diventati sempre più diffusi, coinvolgendo pure i ragazzi e non più esclusivamente le ragazze. «Dal 2020 - ha sottolineato Dalla Ragione - le richieste di assistenza sono aumentate notevolmente e arrivano da tutta Italia. Circa il 20 per cento di coloro che si rivolgono a noi sono maschi, in particolare della fascia 12-17 anni». Palazzo Francisci va immaginato come una struttura extra-ospedaliera in formato casa, dove l'impresa della cura del disagio mentale passa per la bellezza e persino la filosofia (tra medici, psicologi, infermieri, figurano anche filosofi).

COLORI E REGOLE
Qui l'ospitalità si traduce in lunghi soggiorni residenziali, fino a quattro mesi. Il clima è informale. Nessun camice, nessun badge, nessun farmaco. «L'atmosfera deve favorire l'adesione al programma», indica Dalla Ragione. Le sale sono pensate per il benessere. Le pazienti hanno le loro stanze (singole o da condividere con due o tre letti). I colori e la luce sono il leitmotiv di questi piccoli grandi mondi adolescenziali. I disegni, i quadri, i messaggi che puntellano le pareti, le finestre che nutrono di sole gli spazi regalando scorci di medioevo del borgo. L'agenda della settimana non lascia nulla al caso: «La regola è: mai lasciare vuoti all'interno della giornata- spiega la dottoressa - Durante la settimana sono impegnati: sono tutti stimoli per aiutarli a non fissarsi sul cibo, a tirare fuori il lato creativo a ritrovare il gusto del tempo libero».

PALESTRA E SPECCHIO
La palestra è un'altra impresa. Il ring in cui si combatte col proprio corpo. Un incontro graduale, fatto di yoga, meditazione, karate. Fino allo specchio. L'unico in tutta la residenza. Chiuso a chiave. Si apre solo quando si è pronti ad affrontare il rapporto con la propria immagine. Un centro, quello di Palazzo Francisci fiore all'occhiello del sistema di assistenza sanitaria dell'Umbria, specializzata proprio sui disturbi alimentari. A Città della Pieve viene curata l'obesità: non a caso qui si sono registrati diversi casi di bullismo. Maria Grazia Giannini, presidente dell'associazione Il Bucaneve di Castiglione del Lago, molto attiva sul territorio, nata per assistere famiglie e pazienti con disturbi alimentari, è preoccupata: «L'episodio accaduto a Todi rimanda ad un problema diffuso e molto grave. Il body shaming è un fenomeno che è aumentato nell'ultimo anno. In questo caso i bulli sono stati degli adolescenti di Todi. Non sono i soli. Per questo è bene che anche i genitori capiscano. Quando i figli sono in gruppo possono essere diversi da quello che ci si aspetta, l'importante è mantenere aperto il dialogo. Purtroppo noi genitori non ci rendiamo conto, o abbiamo anche paura di renderci conto. I segnali vanno presi di petto e mai trascurati». Amareggiato anche il sindaco di Todi Antonino Ruggiano che parla di «vicenda assurda», ma ci tiene a ribadire: «Siamo di fronte ad un episodio brutto, ma isolato, che di certo non rappresenta Todi».
 

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