Amos Luzzatto morto a 92 anni, per 8 presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane

Amos Luzzatto morto a 92 anni, per 8 presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane
di Francesca Nunberg
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 16:30
Grave lutto per gli ebrei italiani: a 92 anni è scomparso il grande studioso e saggista Amos Luzzatto, per due mandati consecutivi, dal 1998 al 2006, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Medico e docente universitario, Luzzatto era nato nel 1928 a Roma e nel ’39 era emigrato con la madre e i nonni nell’allora Palestina sotto mandato Britannico, il futuro Stato di Israele. Sarebbe tornato in Italia sono nel 1946. Tra i vari impegni in campo ebraico, è stato anche presidente della Comunità di Venezia e direttore della Rassegna Mensile d’Israel. Coniugato, con tre figli, grande studioso della cultura ebraica, Luzzatto è autore di libri come “Ebrei moderni” (Bollati-Boringheri, 1989); “Sinistra e questione ebraica” (Editori Riuniti, 1989); “Oltre il Ghetto” (con David Bidussa e Gadi Luzzatto Voghera) (Morcelliana, 1992); “Annali Einaudi – Storia degli ebrei d’Italia, vol. II” (Einaudi, 1997); “Leggere il Midrash” (Morcelliana, 1999); “Una vita tra ebraismo, scienza e politica” (Morcelliana, 2003); “Il posto degli ebrei” (Einaudi, 2003); “La leggenda di Concobello” (Mursia, 2006); “Hermann” (Marsilio, 2010). 

In
Conta e racconta: memorie di un ebreo di sinistra, pubblicato nel 2008 da Mursia in occasione dei suoi 80 anni, Amos Luzzatto faceva il bilancio della sua vita piena di sfide nel segno delle radici e dei molti straordinari antenati di cui conservava la memoria. Dal nonno materno, il rabbino e intellettuale Dante Lattes, al poeta, esegeta ed ebraista Samuel David Luzzatto, suo trisavolo, conosciuto anche come Shadal. Tra i suoi cugini il grande intellettuale triestino Giorgio Voghera. “Il mio nome esatto è Amos Michelangelo Luzzatto, figlio di Leone Michele e di Emilia Lina Lattes - scriveva nell'autobiografia - La mia famiglia è molto composita. I Luzzatto sono originariamente ebrei veneti, giunti, pare, dalla Lusazia, rintracciabili alla fine del XV secolo fra Venezia, il Friuli e il Veneto orientale. La lapide della tomba sul punto più elevato del cimitero ebraico di Conegliano Veneto appartiene a un Luzzatto e ne presenta lo stemma: un gallo che tiene tre spighe in una zampa, sormontato da una mezzaluna e da tre stelle a cinque punte”.

Grande il suo impegno negli otto anni alla guida dell'Ucei, a difesa del pluralismo e delle libertà di tutti. “Rappresentare politicamente gli ebrei italiani – raccontò nel 2015 al mensile  Pagine Ebraiche – ha significato per me difendere e valorizzare l’Intesa con lo Stato.
Ma anche dare significato al nostro essere minoranza, una realtà che assieme ad altre minoranze possa offrire concretezza in Italia al pluralismo democratico non sempre adeguatamente sostenuto”. E poi, aggiungeva Luzzatto, “fare ogni sforzo per poter esprimere in maniera unitaria il vissuto e le opinioni così diverse fra loro del pubblico ebraico”. E ancora “coltivare la realtà ebraica europea, mantenere uno stretto rapporto con la realtà di Israele, religiosa e laica, senza atteggiarsi a rappresentanti della politica israeliana, funzione che in un mondo democratico ed evoluto spetta ai cittadini israeliani e agli organi che si sono dati”. La presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, ha preso contatto con la Comunità di Venezia e i suoi familiari, esprimendo vicinanza e partecipazione al lutto. 


 
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