Ucciso dal terremoto di Amatrice, la sua casa non esiste più, ma gli scrivono: «Deve cambiare il contatore»

Ucciso dal terremoto di Amatrice, la sua casa non esiste più, ma gli scrivono: «Deve cambiare il contatore»
di Raffaella Troili
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Sabato 25 Settembre 2021, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 10:59

Una casa che non c’è più, un contatore inesistente e soprattutto un uomo morto sotto le macerie ad Amatrice. Lo hanno pianto in tanti Antonio Graziani, il sor Antonio, titolare dell’Enoteca omonima a piazza Istria. Ora il figlio Angelo denuncia: «La E-Distribuzione per conto dell’Enel ci ha inviato una lettera indirizzata a mio padre: “Gentile cliente in data 24 agosto 2021 (quinto anniversario del terremoto, ndr) alle 11.54 i nostri tecnici si sono recati presso l’indirizzo della sua fornitura per eseguire la sostituzione del misuratore. Purtroppo non è stato possibile effettuare l’attività, la invitiamo a prendere un appuntamento, contattando il tecnico al seguente numero...».

Peccato che il signor Antonio non c’è più, è morto nella casa dove era nato, quel maledetto crudele agosto.

Le macerie anche sono state rimosse quindi ora c’è una spianata di prato, in via Luigi Spinosi 14 in quello che era un tempo il centro di Amatrice. E militari che vietano l’accesso.

 
Una serie di circostanze che rendono la gaffe burocratica della società del gruppo Enel poco digeribile, ancor più che questo fantomatico “mancato intervento” sarebbe avvenuto il giorno del lutto cittadino.

«Mio padre - spiega il figlio - intestatario del contatore dell’unità immobiliare di via Spinosi 14 purtroppo non c’è più da cinque anni, non si è salvato. Era lì in vacanza, nella sua Amatrice». La famiglia fece a suo tempo la disdetta delle utenze, «anche le bollette di via Spinosi hanno smesso di arrivare». Fino a pochi giorni fa. Una doccia fredda. «Mi chiedono di prendere appuntamento, dicono che i tecnici non hanno trovato nessuno... ma oramai lì c’è un prato, non c’è niente, neanche le macerie. Come si fa a mandare queste lettere senza informarsi di chi stiamo parlando, via Spinosi nemmeno è accessibile. Ho chiesto chiarimenti a un numero verde e neanche tanto gentili mi hanno risposto: “A noi risulta attiva l’utenza”. Ho cercato di spiegare che lì non esiste più niente, la replica è stata: “Siamo obbligati a fare la sostituzione...”».

Chiamata in causa la E-distribuzione società del gruppo Enel, si dice «rammaricata per l’accaduto» e «precisa che nell’ampio programma di sostituzione dei vecchi misuratori con quelli di nuova generazione che sta interessando il territorio nazionale, è stato commesso un errore di identificazione dell’utenza che ha comportato l’invio di una comunicazione a un destinatario errato. Scusandosi per l’accaduto rimane a completa disposizione per fornire chiarimenti».


UN’ISTITUZIONE
Quando è morto il sor Antonio, come lo chiamavano a Roma quanti adoravano la sua gricia, aveva 78 anni. La chiesa di Sant’Emerenziana era stracolma il giorno dell’addio. Originario di Amatrice aveva fatto fortuna nel quartiere Trieste divenendo assieme ai suoi due figli un’istituzione. Rimasto vedovo aveva pensato alla svolta, da bottega a enoteca, la fila fuori, la gente a supplicarlo «fammela te la pasta». L’estate tornava dove era nato, dove aveva gli amici. «Credo sia morto nello stesso letto in cui è nato». In via Spinosi, tra il corso principale e l’albergo Roma, ci sono solo cantieri e spianate, cantieri che stentano a partire «abbiamo difficoltà a ripristinare gli allacci provvisori, si sta creando un tunnel che raccolga le utenze, io non posso andare, i militari non fanno passare». Da 5 anni si va avanti senza il sor Antonio. Ma questa è un’altra storia. Angelo Graziani non ama crogiolarsi nel dolore. Gliel’ha insegnato il padre. Con quel piglio sornione con cui prendeva la vita e metteva in fila tutti i clienti. 
 

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