Maltempo Emilia Romagna, tra gli sfollati: «La piena ci ha travolti abbiamo perso tutto»

Il sindaco di Cesena: «È un dramma Pensiamo a salvare le vite e non le cose»

Maltempo Emilia Romagna, tra gli sfollati: «La piena ci ha travolti abbiamo perso tutto»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 08:47

dal nostro inviato

FORLÌ «Aiuto, venite a prenderci». Le strade centrali di Cesena, di solito belle e ordinate, si sono trasformate in un incubo d'acqua. Il fiume Savio passa proprio nel cuore della città ed ha superato gli argini dai due lati del Ponte Vecchio. Malgrado l'allerta rossa, e malgrado il sindaco, Enzo Lattuca, per tutto il giorno avesse bombardato i social per spiegare che stava arrivando la grande piena, in molti hanno sperato che anche questa volta il fiume fosse clemente. Da ore il primo cittadino, come il collega di Forlì, lanciava un appello: «Pensate a mettere in salvo le vostre vite, non le cose».

Maltempo, Emilia Romagna sotto l'acqua. Due morti, a Cesena persone sui tetti. Allagata anche Riccione. Evacuati in migliaia

DRAMMA

Scuote la teste Davide Venturini, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco romagnoli, che in mattinata è stato nel Riminese, piegato anch'esso dal maltempo, e nel pomeriggio è corso a Cesena: «Una scena incredibile, perché di esondazioni purtroppo ne abbiamo viste tante, anche di recente. Ma a Cesena il fiume passa proprio in centro, ha superato gli argini sia dalla parte di via Roversano sia dalla parte di via San Martino. Diversi cittadini sono saliti sui tetti. A quel punto è decollato il nostro elicottero da Bologna, poi è arrivato anche quello dell'Aeronautica.

Una a una abbiamo portato via le persone». Il grosso, però, è stato salvato con le imbarcazioni dei vigili del fuoco che facevano la spola da un'abitazione all'altra. «Siamo disperati, abbiamo perso tutto, una catastrofe così a Cesena non c'era mai stata» spiega un anziano. Immaginate un presepe, quale è il centro storico di Cesena, completamente sommerso: da una palazzina chiede aiuto un signore con i capelli bianchi, dall'altra una donna con un bambino. Per i vigili del fuoco è stato difficile coordinare le operazioni, perché magari mentre passavano con il canotto in una strada per andare ad aiutare un disabile che era in difficoltà, da un balcone si sbracciava una famiglia che chiedeva di essere portata in salvo.

 

Quasi contemporaneamente scene come questa, sia pure in misura ridotta, si sono viste anche nel Forlivese: alla Panighina, frazione di Bertinoro, è esondato un torrente, a Meldola un canale. «Non posso andare via senza il mio gatto» diceva un anziano in una villetta di Meldola, invasa dall'acqua. Pazienti, gli uomini della Protezione civile hanno lanciato un appello tra gli altri cittadini: «Chi ha un trasportino per il gatto?». Alla fine è stato trovato. Un'altra famiglia è stata portata in salvo con un bel labrador, un po' disorientato, ma molto tranquillo. Alle 20 il sindaco di Cesena ha fatto un primo calcolo: 6.500 sfollati. Ma mentre nella sua città i vigili del fuoco proseguivano le operazioni di salvataggio di chi è rimasto assediato dall'acqua, da Forlì è arrivata un'altra drammatica notizia: è esondato il fiume Montone, il corso d'acqua che lambisce la città insieme a un altro, il Ronco. Diversamente da Cesena, non taglia il centro, ma l'acqua era talmente tanta che è avanzata anche nel cuore di quello che un tempo veniva chiamato il "cittadone", fino in corso Garibaldi e oltre. Forlì da ore si era trasformata in una città fantasma. Il sindaco Gian Luca Zattini, solitamente molto moderato e poco avvezzo ai toni acuti, ha diffuso comunicazioni sempre più drammatiche, per essere chiaro con i forlivesi: non è uno scherzo, andate via dai piani terra, restate in casa se siete ai piani alti.

L'ALLARME

Alle 18 il video più sofferto: «La situazione che avevamo previsto sta evolvendo nella peggiore maniera possibile. La mia è un'esortazione, un invito, anzi direi un obbligo: contenete al massimo gli spostamenti, c'è una criticità enorme alla confluenza del Rabbi e Montone. Ci aspettiamo una gravissima esondazione con allagamenti diffusi nel centro della nostra città. Non sappiamo cosa potrebbe succedere con una massa d'acqua di questo tipo. Sarà l'episodio più grave mai visto nel Forlivese». Alle 21 il centro è rimasto senza corrente elettrica. Per Forlì è cominciata la notte più cupa. Racconta un cittadino: «Ormai il fiume è uscito anche nella zona dei Romiti, in via Consolare, sono state allagate le strade, i piani terra, i seminterrati. Siamo spaventati, non sappiamo cosa fare». Per tutto il giorno erano stati distribuiti centinaia di sacchi di sabbia da posizionare davanti alle porte delle abitazioni, ma malgrado la mobilitazione così massiccia di vigili del fuoco, protezione civile e forze dell'ordine in generale, si è capito subito che sarebbe stato davvero come fermare la piena con un cucchiaino. «Anche perché - racconta un vigile del fuoco - siamo circondati. Evacuazioni sono in corso a Dovadola, a Castrocaro, a Modigliana. Le strade sono state danneggiate in modo pesante, soprattutto in collina. Le frane rappresentano un altro terribile risvolto di quanto è successo il 3 maggio e di quanto sta succedendo oggi».
 

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