dal nostro inviato
FORLÌ «Aiuto, venite a prenderci». Le strade centrali di Cesena, di solito belle e ordinate, si sono trasformate in un incubo d'acqua. Il fiume Savio passa proprio nel cuore della città ed ha superato gli argini dai due lati del Ponte Vecchio. Malgrado l'allerta rossa, e malgrado il sindaco, Enzo Lattuca, per tutto il giorno avesse bombardato i social per spiegare che stava arrivando la grande piena, in molti hanno sperato che anche questa volta il fiume fosse clemente. Da ore il primo cittadino, come il collega di Forlì, lanciava un appello: «Pensate a mettere in salvo le vostre vite, non le cose».
DRAMMA
Scuote la teste Davide Venturini, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco romagnoli, che in mattinata è stato nel Riminese, piegato anch'esso dal maltempo, e nel pomeriggio è corso a Cesena: «Una scena incredibile, perché di esondazioni purtroppo ne abbiamo viste tante, anche di recente. Ma a Cesena il fiume passa proprio in centro, ha superato gli argini sia dalla parte di via Roversano sia dalla parte di via San Martino. Diversi cittadini sono saliti sui tetti. A quel punto è decollato il nostro elicottero da Bologna, poi è arrivato anche quello dell'Aeronautica.
Quasi contemporaneamente scene come questa, sia pure in misura ridotta, si sono viste anche nel Forlivese: alla Panighina, frazione di Bertinoro, è esondato un torrente, a Meldola un canale. «Non posso andare via senza il mio gatto» diceva un anziano in una villetta di Meldola, invasa dall'acqua. Pazienti, gli uomini della Protezione civile hanno lanciato un appello tra gli altri cittadini: «Chi ha un trasportino per il gatto?». Alla fine è stato trovato. Un'altra famiglia è stata portata in salvo con un bel labrador, un po' disorientato, ma molto tranquillo. Alle 20 il sindaco di Cesena ha fatto un primo calcolo: 6.500 sfollati. Ma mentre nella sua città i vigili del fuoco proseguivano le operazioni di salvataggio di chi è rimasto assediato dall'acqua, da Forlì è arrivata un'altra drammatica notizia: è esondato il fiume Montone, il corso d'acqua che lambisce la città insieme a un altro, il Ronco. Diversamente da Cesena, non taglia il centro, ma l'acqua era talmente tanta che è avanzata anche nel cuore di quello che un tempo veniva chiamato il "cittadone", fino in corso Garibaldi e oltre. Forlì da ore si era trasformata in una città fantasma. Il sindaco Gian Luca Zattini, solitamente molto moderato e poco avvezzo ai toni acuti, ha diffuso comunicazioni sempre più drammatiche, per essere chiaro con i forlivesi: non è uno scherzo, andate via dai piani terra, restate in casa se siete ai piani alti.
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