La piccola Diana è morta di sete ed in bocca aveva frammenti di pannolino. L'autopsia rivela che nello stomaco non aveva brandelli di cuscino, ma dello stesso pannolino che si era strappato e che giaceva vicino al suo corpicino. Diana non beveva da giorni ed era chiusa nell'appartamento, con le finestre chiuse nell'afa di luglio. Dettagli di una fine atroce, che avranno il suo peso in fase dibattimentale, nel processo nei confronti di Alessia Pifferi, la madre della bimba di 18 mesi, scrive Il Giorno.
Indagini verso la fine
Il 30 gennaio le indagini saranno chiuse e verranno depositate le relazioni sull’incidente probatorio chiesto dalla difesa, mentre il Gip ha respinto gli accertamenti su due tazzine da caffè trovate in cucina perché ritenuti inutili e dispersivi; la difesa di Pifferi, invece, sosteneva che avrebbero potuto provare la presenza di persone in casa nelle ore precedenti alla morte della neonata.
L'ergastolo
La procura, comunque, è intenzionata a chiedere il giudizio immediato con l’accusa di omicidio pluriaggravato, che prevede la pena fino all'ergastolo.