Viaggi in aereo, «genitori e figli vicini senza sovrapprezzo». Di Palma (Enac): «Dividere familiari è pericoloso»

Viaggi in aereo, «genitori e figli vicini senza sovrapprezzo». Di Palma (Enac): «Dividere familiari è pericoloso»
di Umberto Mancini
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Domenica 4 Luglio 2021, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:13

Arriva la stretta sulle compagnie low cost che chiedono soldi extra ai passeggeri per sedersi vicini ai propri figli minorenni oppure di stare accanto alle persone disabili e a ridotta mobilità. «Stiamo completando l’istruttoria dopo le tante denunce che abbiamo ricevuto - dice al Messaggero Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, e tra i massimi esperti del settore - e molto presto arriverà un provvedimento d’urgenza del Direttore generale che poi porteremo a ratifica nel primo cda utile e che farà cambiare posizione ai vettori».

Ci può anticipare nei dettagli la decisione?
«Tra pochi giorni si riunirà il consiglio di amministrazione dell’Ente ed è evidente che il nostro orientamento sarà quello di tutelare la sicurezza dei passeggeri. Dividere le famiglie, i papà e le mamme dai figli, così come separare chi si occupa di una persona disabile, facendo pagare un sovrapprezzo per chi chiede di stare insieme, non va nella direzione giusta e crea una situazione di pericolosità che non può essere accettata. Il compito dell’Enac è proprio quello di vigilare nell’interesse pubblico e tutelare i diritti dei passeggeri. In primo luogo, lo sottolineo con forza, garantendo la sicurezza dei voli». 

Si aspetta che i vettori si mettano in regola in tempi rapidi?
«Mi aspetto che non assegnino più i posti random, dividendo i nuclei familiari, i minori dai genitori. Ma qualche vettore potrebbe fare ricorso, spetterà anche alla politica supportare la nostra azione. Sotto il profilo tecnico noi possiamo indicare una strada nell’interesse esclusivo della collettività». 

Del resto da prassi in Italia ed Europa i viaggiatori che hanno meno di 18 anni di solito vengono accomodati accanto ad almeno uno dei genitori senza che questo comporti un aggravio ulteriore sulla tariffa. Alcune low cost non hanno consentito ai genitori di sedersi accanto ai propri figli minori se non dietro pagamento di una tariffa aggiuntiva, a volte superiore al costo del biglietto aereo...
«L’istruttoria, come le dicevo, è in via di conclusione, l’orientamento è chiaro, la tutela della sicurezza viene prima di tutto, ovviamente anche degli aspetti commerciali».

Ma il mondo delle low cost è simile a una giungla?
«Va rafforzato sempre di più il ruolo dell’Enac rispetto ad un sistema che si privatizza e si liberalizza.

L’ente che presiedo e che ho contribuito a fondare deve allargare il campo d’azione, la propria sfera d’intervento dal trasporto aereo allo spazio. Bisogna aumentare la sicurezza, valorizzare gli aeroporti minori, stare al passo con le nuove tecnologie».

Come per i droni?
«Stiamo sperimentando dei corridoi da adibire ai droni e garantire così la massima sicurezza. La regolamentazione in questo comparto sarà fondamentale».

Il mercato sta dando segnali di ripresa dopo la bufera del Covid?
«Sì, certamente. Per questo, per garantire una ripresa ordinata abbiamo anche varato un direttiva per calmierare i prezzi dei tamponi negli aeroporti. In alcuni scali si arrivava addirittura a 60 euro. Credo sia fondamentale, soprattutto in questa fase, minimizzare i rischi sanitari anche mantenendo distanza e mascherine visto che ci sono dei picchi di traffico».

State immaginando qualcosa di specifico insieme ad Adr, che gestisce gli scali della Capitale?
«C’è una collaborazione fattiva per mettere a punto una app in grado di digitalizzare le procedure e tutti gli adempimenti per partire in sicurezza. Credo sia necessario favorire la tracciabilità dei passeggeri per evitare possibili triangolazioni per eludere i controlli». 

Sul fronte Ita-Alitalia cosa prevede, l’iter delle autorizzazioni sarà lungo? La nuova compagnia potrà decollare davvero dopo l’estate?
«L’Enac è a disposizione. Sarebbe auspicabile costituire un tavolo tecnico per velocizzare le procedure e accelerare i tempi. Un tavolo che forse sarebbe dovuto partire mesi fa».
 

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