Si erano messi d'accordo con il quarantanovenne per rientrare intorno a mezzanotte e dormire insieme in camera di lei. La serata si sarebbe però prolungata più del previsto, troppo per il padre della ragazzina. Così all'alba l'uomo si è alzato, ha prelevato dalla cucina un coltello con una lama lunga circa 15 centimetri, poi si è diretto in camera della figlia e si è scagliato sul suo fidanzato. Lo ha colpito tre volte, due all'addome, uno dei fendenti gli ha perforato l'intestino, e una al torace. Le grida di dolore, il sangue e la ragazzina si è svegliata in un incubo. Ha urlato al padre di smetterla, mentre il suo fidanzato sveniva per le ferite nel suo stesso letto. Nonostante lo shock ha trovato la forza di uscire dalla stanza e telefonare al 112, a cui ha raccontato quanto accaduto. Poi è tornata accanto al fidanzato agonizzante, in attesa dell'arrivo dei soccorsi. «Fammi un caffè», le avrebbe detto il padre. Lei, in lacrime e sconvolta, non si è più mossa dal capezzale del suo ragazzo, fin quando non ha udito le sirene di ambulanza e carabinieri e si è precipitata ad aprire la porta. Trasportato d'urgenza all'ospedale Circolo di Varese è ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata. Il suo aggressore è stato portato dai carabinieri prima in caserma, dove è stato interrogato, e poi in carcere, arrestato con l'accusa di tentato omicidio aggravato. La figlia, distrutta, è stata affidata alle cure della madre. I suoi fratelli, che al momento dell'accoltellamento non erano in casa, si sono precipitati dalla sorellina per consolarla, a loro volta sconvolti.
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