L'imputazione nei confronti di Pedrotti, da qualche tempo disoccupato, è duplice: da una parte il tentato omicidio, dall'altra la nuova accusa di strage. Accusa, quest'ultima, che è stata formalizzata oggi dal sostituto procuratore Stefano Latorre, che coordina le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Sondrio, in relazione al tentativo di suicidio messo in atto (o forse solo inscenato), subito dopo l'aggressione alla donna, e che avrebbe potuto, davvero, provocare una strage. L'uomo, infatti, ha causato una fuga di gas, fortunatamente risolta dai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio, allertati da un parente del 53enne. Marito e moglie, entrambi molto conosciuti a Chiesa in Valmalenco, stavano attraversando un momento difficile, non vivevano più insieme stabilmente. «Pare che le liti fossero frequenti ultimamente.
Probabilmente il rapporto era in fase di rottura, mai a questi livelli ovviamente», ha spiegato il colonnello Emanuele De Ciuceis, alla guida del Comando provinciale dei carabinieri di Sondrio.
Intanto, sono stazionarie le condizioni di Barbara Zanella, ancora ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale Niguarda di Milano, dove è stata trasferita dopo che le sue condizioni di salute sono state stabilizzate nella struttura ospedaliera del capoluogo della Valtellina.
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