Corte costituzionale, spunta tandem rosa: Silvana Sciarra e Maria Sandulli

Corte costituzionale, spunta tandem rosa: Silvana Sciarra e Maria Sandulli
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Sabato 1 Novembre 2014, 21:57 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:17
Sembra profilarsi uno sblocco all'impasse sull'elezione dei giudici della Consulta: avanza infatti un'ipotesi di quadraturà del cerchio con due possibili candidature accettabili per il M5s e forse anche per Forza Italia alla Corte costituzionale. E con l'ok al candidato di Beppe Grillo per il Csm.



Dopo il rinvio della seduta congiunta per tentare di arrivare a una soluzione condivisa in Parlamento, oggi filtrano due nuovi nomi per i posti vacanti di giudice costituzionali. Come atteso, si tratta di due donne. E, come chiesto pubblicamente dai 5 Stelle, si tratta di due tecnici di rilievo: Silvana Sciarra, professore ordinario di diritto del lavoro all'università di Firenze, e Maria Alessandra Sandulli, ordinario di diritto amministrativo all'università di Roma III. Figlia, peraltro, dell'ex presidente della Corte Aldo Mazzini Sandulli. Per il Csm resta, invece, il candidato su cui ha sempre puntato il M5s: Alessio Zaccaria, titolare della cattedra di diritto civile all'università di Verona.



Se il tandem dovesse effettivamente rispondere all'identikit del candidato votabile dai 5 Stelle, la partita della Consulta potrebbe sciogliersi a breve. Anche se sul via libera aleggia sempre l'alea del voto di Forza Italia. Quelle delle due professoresse non sono, infatti, candidature politiche (in ossequio alla condizione posta dal M5s) ma sono comunque riconducibili a due aree politiche: quella che fa capo a Forza Italia nel caso della Sandulli, e quella del Pd nel caso della Sciarra.



Sulla carta, insomma, nessuno dovrebbe restare scontento anche se la situazione dentro FI potrebbe non garantire una blindatura dell'accordo di vertice. La partita della Consulta è stata infatti fino a ora terreno di scontro nei gruppi con finalità estranee all'elezione dei giudici. E in questi giorni l'incrociarsi della stretta sulle riforme, dalla legge elettorale alla riforma del Senato, fino al jobs act, potrebbe riaccendere gli animi.



La settimana di pausa che si apre dovrebbe quindi servire per pianificare l'arrivo al voto in Aula. Giovedì Fi riunisce i Gruppi e martedì si riuniscono deputati e senatori del M5s per decidere se votare o meno quei nomi, una volta che verranno formalizzati. Per i 5 Stelle, che vivono giornate cruciali in Parlamento dove stanno sperimentando la strada dell'iniziativa politica, la partita della Consulta è cruciale. Se il metodo del confronto, anche se «pubblico», dovesse funzionare, si potrebbe aprire una nuova stagione.



I segnali ci sono e tra questi rientra anche la decisione di firmare insieme a Sel la mozione di sfiducia al ministro dell'Interno. È una piccola svolta che per una volta contagia trasversalmente il gruppo parlamentare, lasciandosi alle spalle la tradizionale divisione tra il gruppo degli ortodossi e quello dei dissidenti. Una terza via portata avanti con cautela ma in modo autonomo rispetto a quelle che fino ad oggi sono state indicazioni del vertice.