Regionali, Bonino: Bagnasco fuori luogo
Polverini: Chiesa è fonte autorevole

Renata Polverini e Emma Bonino a Sky (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
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Martedì 23 Marzo 2010, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 22:32
ROMA (23 marzo) - Bonino-Polverini: atto secondo. E se nel primo faccia a faccia le due candidate alla guida della Regione Lazio (la radicale per il Centrosinistra, l'ex sindacalista dell'Ugl per il Centrodestra) avevano puntato i loro interventi sulla sanit, questa volta hanno dibattutto soprattutto sulle parole del cardinale Bagnasco. A cercare di fare il "pompiere", forse temendo le parole della Bonino, era stato in precedenza Enrico Letta: «Non c'è e non ci sarà un caso Bonino-Vaticano». L'appello sul voto del cardinal Bagnasco «non lo leggo come un appello contro la Bonino. È un un appello giusto, legittimo, naturale della Cei, come ha fatto tante altre volte».



Bonino: "signor" Bagnasco scontato, un intervento fuori posto. Le parole di Letta sono state però smentite proprio da Emma Bonino che ha accesso le polveri della polemica senza rinunciare alla sua vera identità politica. «L’aborto e la legge 194 non sono di competenza regionale e questo lo dovrebbe sapere anche il "signor" Bagnasco. Il suo intervento è scontato, ad ogni elezione è così. Davvero ho trovato l’intervento fuori posto rispetto a un dibattito politico elettorale». Lo ha detto la candidata del centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino nel faccia a faccia su Sky Tg24 con Renata Polverini



Polverini: Chiesa fonte autorevole ma non commento parole Cei. «La Chiesa è una fonte talmente autorevole che non è possibile commentare perché si rischia di strumentalizzare parole così alte. Io ho un profilo assolutamente chiaro: i miei valori di riferimento sono il rispetto della vita, il ruolo che voglio assegnare alla famiglia anche attraverso una politica di intervento a quel nucleo che io ritengo fondante per la società. Sul resto non credo che sia giusto intervenire». ha replicato Renata Polverini. «Non voglio commentare parole così autorevoli - aggiunge Polverini -. Una buona politica di prevenzione è quella di sostenere la maternità e i nuclei familiari».



Botta e risposta su Berlusconi. Subito un botta e risposta tra le candidate alla presidenza della Regione, Emma Bonino e Renata Polverini, nel faccia a faccia a Sky Tg24. Rispondendo alla domanda del giornalista che chiedeva se dopo le vicende della lista Pdl di Roma le contendenti pensassero che le condizioni di partenza fossero uguali per entrambe, Bonino ha sottolineato: «Certamente c'è una sproporzione di forze, anche con la discesa in campo di Berlusconi». Immediata la replica di Polverini che l'ha stoppata. «Generalmente il governo ne sta fuori», ha controreplicato Bonino. «È un governo politico e non tecnico», ha aggiunto Polverini. «Ma le elezioni non sono un referendum sul governo: quando si arriva a promettere di sconfiggere il cancro, mi darei regolata».



Il matrimonio gay visto dalle due angolature. «Mi pare ovvio il rispetto delle istituzioni, delle sentenze e delle leggi. Però, l'ho già detto e non è una novità, credo che alla base del matrimonio c'è la diversità dei sessi». Così la , Renata Polverini. «Quello che dirà la Corte costituzionale sarà un vincolo per tutti, punto e basta. Proprio per questo esistono le istituzioni in un Paese democratico, e credo che queste siano le sentenze che vanno rispettate». ha risposto Emma Bonino.



Bonino: «I cattolici non sono un pacco voti che si spostano a pacchi e a tonnellate», aveva commentato la candidata del centro-sinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino rispondendo a una domanda del Gr di Tele Radio Stereo sul «perché un cattolico di centro-sinistra dovesse fidarsi di lei». «Un cattolico, come tutti gli altri, ha molto a cuore la libertà di scelta - ha detto la Bonino - il libero arbitrio è l'essenza di ogni religione perlomeno questo mi spiegava mia madre che era una cattolica praticante: credo che nessun cattolico voglia imporre ad altri quelle che sono le sue scelte; questo è il senso della laicità inclusiva - ha aggiunto la Bonino - il ruolo delle istituzioni deve essere quello di stabilire delle norme in cui possano convivere credenti, non credenti e diversamente credenti, perché le scelte individuali attengono alle persone e non alle istituzioni, che non debbono dare dei valori».



Intanto ancora scintille tra le due candidate principali alla presidenza della Regione Lazio. «Io dico bufale? Non capisco in base a quale programma la Bonino si permetta di dire certe cose», ha detto oggi la candidata del centrodestra Renata Polverini dopo il botta e risposta di ieri sulla Sanità in cui Bonino aveva definito bufale le dichiarazioni dell'esponente del Pdl. «Bonino - ha aggiunto Polverini - è sostenuta da una giunta e da una coalizione che al momento governano, ma che, evidentemente, nascondono i dati non c'è bisogno di fare ulteriori stati generali della sanità perché tutto è molto chiaro».



Bonino: spaventoso buco lasciato da Storace. «Non si può dire che il buco sulla sanità di dieci miliardi è ancora lì - aveva puntualizzato ieri la candidata del centrosinistra ribattendo alla rivale del Pdl - Il buco, lasciato da Storace che è uno dei suoi più grandi sponsor, è stato coperto con grandi sacrifici dalla giunta Marrazzo. E poi Polverini non può dire che rinegozierà la politica decisa dal governo del taglio dei posti letto. C'è un dislivello tra la libertà che si pretende di avere e i vincoli a cui si è sottoposti, quando per esempio qualcuno giura nelle mani sempre della stessa persona».



Polverini: centrosinistra nasconde le carte. «L'indagine corrisponde a quattro anni di giunta di centrosinistra e quattro mesi di giunta di centrodestra. Montino guardasse bene le carte», ha poi commentato la candidata del centrodestra riferendosi all'indagine della Guardia di Finanza sull'acquisto di farmaci. «La regione ha prodotto un danno erariale da 243 milioni - ha ribadito Polverini -. In questi cinque anni c'è stata sciatteria e si è penalizzato ulteriormente il sistema sanitario. Per capirlo non c'è bisogno di fare ulteriori stati generali della sanità».



Bersani: rispettiamo messaggio della Chiesa. «Noi rispettiamo il messaggio della Chiesa, mentre non mi sembra che il centrodestra faccia altrettanto: vedo dichiarazioni della maggioranza non rispettose dell'autonomia della Chiesa». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato il dibattito suscitato ieri dalla prolusione del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che ha inviato gli elettori a votare chi difende la vita e si oppone all'aborto. Bersani ha anche difeso la legge 194, ricordando che le Regioni guidate dal centrosinistra sono quelle che hanno messo più risorse finanziare per la prevenzione dell'interruzione di gravidanza. «C'è stato - ha affermato Bersani rispondendo a chi gli faceva notare che le parole di Bagnasco sono state una presa di posizione contro la Bonino - il ribadimento delle posizioni della Chiesa in modo marcato sui temi etici e sociali: la risposta tocca ora alla politica ed ai candidati».



La Russa: Cei ha diritto a dire la sua su certi valori. «Non ho dato una lettura personalizzata. La Chiesa non può limitarsi ad annunciare dei valori e sarebbe strano se si volesse negare al cardinal Bagnasco di trasmettere i valori della Chiesa». Lo ha affermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, commentando le critiche all'intervento di ieri del cardinal Bagnasco che ha invitato a trasformare il voto delle regionali in un voto contro l'aborto, interpretato da qualcuno a non votare le candidate del centrosinistra in Piemonte e nel Lazio. «Questi valori - ha spiegato La Russa - ci sono in entrambi gli schieramenti politici, bisogna vedere dove prevalgono. Il Pdl è un partito laico ma ha grande rispetto per il messaggio della Chiesa e per il valore della vita».



Bindi: Bagnasco non ha dato indicazione di voto. «Il cardinale Bagnasco ha posto al centro la questione della vita, credo che il suo appello vada accolto, ma non ha fatto nessuna indicazione di voto, essere contro l'aborto alle elezioni regionali significa guardare i programmi a tutela di vita, famiglia e maternità», ha detto il presidente del Partito Democratico e vicepresidente della Camera dei deputati Rosy Bindi.



Formigoni: dalla Cei indicazione chiara su difesa vita e famiglia. L'appello della Cei ai cattolici in vista del voto alle prossime regionali «è un'indicazione molto chiara che ribadisce la linea della Chiesa e dei cattolici italiani che considerano la difesa della vita e della famiglia tra i valori irrinunciabili», ha sostenuto il presidente uscente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.



«L'invito della Cei» tocca temi «che appartengono alla nostra cultura, è un appello che facciamo nostro e che tutti i nostri consiglieri regionali faranno proprio», ha detto il segretario

dell'Udc, Lorenzo Cesa, secondo il quale «dove noi saremo in amministrazione in maggioranza o all'opposizione, quegli argomenti non dovranno essere messi in discussione da nessuno».
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