Retake, quei romani che preferiscono la ramazza alla partita di calcetto

di Pietro Piovani
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 23:17 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 10:12
Iniziamo questa giornata comunicandovi che anche il Pigneto ha risposto al richiamo irresistibile del Retake.

@Retake_Roma




Qualche anno fa andava di moda una parola in verità piuttosto bruttarella: “degrado”. Adesso si usa meno, però ne va di moda un'altra: “decoro”. Sono due parole dal significato opposto, ma che nascono dallo stesso malessere: si invoca il “decoro urbano” perché si soffre il “degrado” della città.



Il fatto è che tutti noi sogniamo di abitare in un paesello del Sud Tirolo, e invece ci ritroviamo in una metropoli contorta e scalcinata. Ma il concetto di “degrado” è tutto in negativo, e rivela un atteggiamento passivo. Lo evoca chi ormai si è rassegnato e trova l'unica consolazione nel lamento («qua è tutto un degrado signora mia»). Viceversa, chi parla di “decoro” spesso cerca di volgere in positivo il suo malcontento. Guardate il fiorire spontaneo di movimenti che vanno sotto l'etichetta di “Retake Roma”. Sono gruppi di volontari che si danno appuntamento nei pomeriggi dopo il lavoro, oppure nei fine settimana, per dare una ripulita ai muri e alle strade del loro quartiere.



Il primo nucleo nacque qualche anno fa, ma il fenomeno è esploso negli ultimi mesi. Ora in tutta la capitale esistono una cinquantina di formazioni. Insomma c'è un sacco di gente, migliaia di persone, che invece di andare a giocare a calcetto o di frequentare un corso di cucina preferisce combattere con spazzole, ramazze, solventi, e poi magari mettere su Facebook le foto delle imprese compiute. Qualche volta si riuniscono la sera tardi, con iniziative chiamate “La notte sbianca”. Il momento più bello è stato forse, un paio di settimane fa, quando a Ponte di Nona hanno partecipato a un Retake gli immigrati ospiti del centro per i rifugiati di via Grappelli. Hanno pulito le strade dai rifiuti e dalle erbacce: “Siamo qui per dare una mano”.



Oggi il gruppo di viale Marconi ha deciso di incontrarsi di mattina, alle 10,30, nome dell'appuntamento: “Cappuccino e raschietto”. Il tempo libero si chiama così proprio perché ognuno è libero di usarlo come gli pare, quindi auguriamo ai partecipanti buona colazione e buon lavoro.