Selfie hard a Teramo
presidi sotto choc

Selfie hard a Teramo presidi sotto choc
1 Minuto di Lettura
Venerdì 25 Luglio 2014, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 17:28
Gli inquirenti dicono solo che le indagini sul caso selfie hard a scuola sono ancora in corso. L’inchiesta da Teramo passata alla Polizia Postale di Pescara con la super visione della Procura minorile dell’Aquila. Niente di pi lasciano trapelare. Nulla sull’elenco di quei venti nomi di ragazzi e ragazze mandato in via ufficiosa alle scuole per sapere dove sono iscritti quegli studenti, tutti giovanissimi. Ma fuori dall’inchiesta la questione educativa e la moda degenerata nell’illegalità fanno discutere in città. Il preside dell’istituto Milli, Giovanni Di Giannatale parla di «uno spirito di esibizionismo, una voglia di trasgressione che poi cozza con la legge». Secondo la dirigente scolastica dell’Iti, Stefania Nardini, alla base di tutto ci sarebbero «i modelli televisivi, la voglia di diventare famosi, i miti della società e soprattutto il mito della bellezza». Per la Nardini anche la famiglia deve in questo preciso momento, e alla luce di quanto accaduto, riappropriarsi del proprio ruolo. «Ci siamo tutti deresponsabilizzati ». I ragazzi coinvolti hanno tutti tra i 14 e i 16 anni d’età.
© RIPRODUZIONE RISERVATA