Lecco, lasciata dal marito uccide le tre figlie a coltellate

Lecco, lasciata dal marito uccide le tre figlie a coltellate
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Domenica 9 Marzo 2014, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:13

Tragedia a Lecco, nel rione di Chiuso, dove tre sorelline, Lindsey di 3 anni, Casey di 10 e Simona di 13, sono state uccise all'alba a coltellate dalla madre nella loro abitazione in corso Bergamo, nella periferia sud della città. La donna, una albanese di 37 anni, Edlira Dobrushi, ha poi tentato il suicidio ed è stata trovata dai carabinieri sulle scale della palazzina, all'esterno dell'androne in stato di choc, con le mani e il collo sporchi di sangue e ferite da taglio alle mani. E' stata ricoverata, ma le sue condizioni, contrariamente a quanto risultava in un primo momento, non sono gravi. La donna era separata da settembre dal marito, un operaio metalmeccanico che lavora in una ditta di Olginate.

La confessione della madre. La madre delle bimbe è stata fermata dai carabinieri dopo aver confessato, intorno alle 13, al termine di un lungo interrogatorio: lo ha annunciato il comandante provinciale dei carabinieri di Lecco, il tenente colonnello Rocco Italiano. ««Ero disperata, sono stata io - ha detto la donna - Le ho uccise per evitare loro un futuro di disperazione».

Nonostante le preoccupazioni esternate dalla donna, però, non risulta che le condizioni economiche della famiglia fossero particolarmente preoccupanti. Per Edlira Dobrushi è scattata l'accusa di triplice omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela.

Il delitto è avvenuto in più fasi e in più stanze. Due delle bimbe sono state colpite nel sonno, la terza, probabilmente la più grande, ha cercato inutilmente di difendersi dalle coltellate. La donna, dopo aver ucciso le figlie usando due coltelli, ha adagiato i loro corpi sul letto matrimoniale, poi si è accoltellata colpendosi alle mani e all'addome ed è uscita urlando dall'appartamento per poi bussare alla porta di un vicino che ha allertato il 118.

Le tre piccole bare con Simona, Casey e Lindsey sono state portate dai furgoni della mortuaria all'Istituto di Medicina legale, scortate dai carabinieri del Nucleo investigativo e da una staffetta.

Il padre delle bimbe è stato rintracciato in mattinata tramite parenti. L'uomo, un albanese separato dalla moglie, non viveva più in famiglia ed era in viaggio verso l'Albania.

La segnalazione al 118 era arrivata stamattina alle 6.30. «Correte, c'è una donna ricoperta di sangue» ha detto per telefono un vicino di casa svegliato dalle grida che provenivano dalla piccola abitazione della famigliola.

La scena allucinante. Dal 118 l'allarme è rimbalzato ai carabinieri che, quando sono arrivati sul posto, hanno trovato una scena sconvolgente: la donna delirante nell'androne, i corpi della bambine ricomposti sul letto nella camera matrimoniale. I due coltelli sono stati ritrovati nel piccolo appartamento, di circa 60 metri quadrati, composto dalla camera matrimoniale, da una stanza dei bambini con due letti a castello e da un soggiorno.

Le amiche: Simona era triste e spesso piangeva. Le compagne di classe di Simona, che frequentava la III F della scuola media Ponchielli di Lecco, raccontano che la ragazza negli ultimi tempi era triste perché da un lato era convinta che suo padre avesse un'altra donna, dall'altro perché la madre, che non trovava lavoro, voleva trasferirsi a Torino. «Spesso piangeva - raccontano - e andava achiudersi in bagno».

Alfano: non daremo scampo all'assassino. «Noi non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato - aveva detto nella prima mattinata il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24 - Inseguiremo l'assassino sinché non l'avremo preso e poi lo faremo stare in carcere sino alla fine dei suoi giorni».

Il vescovo Scola. «Terribili uccisioni che si ripetono nelle nostre terre»: fa sentire la sua voce l' arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, dopo la serie di omicidi, con vittime uomini, donne e anche bambini, avvenuti nelle ultime settimane: «Come non avere - aggiunge - il cuore trafitto per l'odierna tragedia di Lecco?».

Il marito di Edlira Dobrushi aveva da poco una relazione con un'altra donna. Il particolare è stato confermato dai carabinieri. Pare anche che la nuova amica fosse partita con lui per l'Albania. Un elemento che potrebbe aver alimentato la disperazione della donna. Rintracciato grazie a un parente già nel corso della mattinata, durante il suo viaggio, e informato della tragedia occorsa alla sua famiglia, l'uomo, Bashkim Dobrushi, di 45 anni, un operaio metalmeccanico che da 15 anni vive stabilmente in Italia e ha doppia cittadinanza, incensurato, sta ora tornando a Lecco. I carabinieri lo attendono per domattina quando lo sentiranno in caserma. Il padre delle tre bambine aveva preso quindici giorni di ferie per recarsi a Kukes, suo paese natale, per spiegare alle famiglie d'origine la decisione di separarsi dalla moglie. Dalla carta d'imbarco risulta aver preso il traghetto da Bari per Durazzo sabato. A rintracciarlo è stato il fratello, che abita anch'egli a Lecco, e con cui viveva da quando aveva lasciato il tetto coniugale, a poca distanza da corso Bergamo dove si recava spesso a trovare le figlie.​

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