Era il covo della banda della Magliana, ora è un emporio del riciclo

Tre protagonisti della serie tv sulla Banda della Magliana
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Marzo 2014, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 21:13
In quello che un tempo era l'ufficio dell'ex cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti, con tanto di rubinetteria in oro massiccio nei bagni ed il pavimento tutto in argento, oggi è nato un emporio del riciclo solidale. Ex detenuti, persone con problemi psichici e fisici hanno realizzato il miracolo: dai cassonetti gialli della raccolta degli indumenti usati nasce una filiera del riciclo di vestiti, mobili, computer e grassi vegetali e nell'ex studio del commercialista della banda della Magliana nasce una libreria dell'usato. Una piccola 'fabbrica' solidale volta a dare lavoro e opportunità a 18 persone che, a causa del loro disagio psichico o fisico, hanno avuto difficoltà a trovare lavoro.



«Quando siamo arrivati qui, abbiamo trovato rubinetteria in oro massiccio nei bagni e il pavimento tutto in argento: oggi lo abbiamo trasformato in una biblio-libreria dell'usato il tutto presidiato da telecamere», spiega Eugenia Urbinati, presidente della cooperativa New Horizons, che ieri sera ha ricevuto la visita dell'assessore alle Politiche sociali, Rita Cutini, in occasione della "Settimana del Buon lavoro". Costituita nel 1987 da un gruppo di detenuti in regime di semilibertà e da soggetti appartenenti a categorie sociali svantaggiate, oggi, la cooperativa New Horizons ha sede in una struttura di 7.000 mq, sottratta dalla Magistratura a esponenti della malavita romana.



«La New Horizons è un esempio di quella che può essere la nuova economia - racconta il presidente Legacoop Lazio, Pino Bongiorno - La cooperativa lavora nel campo dalla raccolta degli indumenti.
Stiamo parlando dei cassonetti gialli ormai presenti diffusamente a Roma attorno ai quali è stata organizzata una vera e propria filiera industriale che arriva fino al riuso o sotto forma di pezzame o di abiti rammodernati. Si sono sottratte così migliaia di tonnellate di materiale a quell'enorme mole di rifiuti indistinti che sarebbe finito tra i cassonetti, alleggerendo così l'attività dell'Ama».
© RIPRODUZIONE RISERVATA