Il Papa all'udienza del mercoledì: «La vergogna è salutare perchè ci fa umili»

Papa Francesco
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Mercoledì 19 Febbraio 2014, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:14

La vergogna buona, salutare vergognarsi. Papa Francesco tesse l'elogio della vergogna, sottolineando parallelamente l'importanza del sacramento della confessione. Durante l'udienza generale ai fedeli in piazza San Pietro, stigmatizza le persone che sono senza vergogna, «sin verguenza» le definisce in spagnolo, richiamando l'espressione che si usa nella sua Argentina. «La vergogna ci fa bene - spiega - perché ci fa più umili e il sacerdote riceve con amore e tenerezza la confessione e in nome di Dio perdona». Infatti, avverte il Papa, «non basta chiedere perdono al Signore nella nostra mente e nel nostro cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Sì, ci si può confessare direttamente con Dio, si può chiedere a Lui perdono per i nostri peccati; ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa e per questo motivo è necessario chiedere perdono alla Chiesa e ai fratelli nella persona del sacerdote».

Osserva poi Francesco: «Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è bene parlare con il fratello e dire al sacerdote le cose che ci pesano tanto nel cuore, sfogarsi davanti a Dio, con la Chiesa e con il fratello, senza avere paura della confessione. Quando si è in coda per confessarsi, magari uno sente anche un pò di vergogna. Ma poi esce dal confessionale più libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice: questo è il bello della confessione!»

Il Papa sottolinea che «il perdono dai nostri peccati non possiamo darcelo da soli: il perdono si chiede a un altro e nella confessione noi chiediamo quel perdono a Dio. Il perdono non è frutto dei nostri sforzi ma è un regalo, un dono dello Spirito Santo, che ci ricolma della grazia che sgorga incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. Solo se ci lasciamo riconciliare in Gesù con Dio e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace, quella pace dell'anima tanto bella che soltanto Gesù può dare». L'umanità «porta questa vita in vasi creta - è l'immagine cui ricorre Bergoglio - siamo ancora sottomessi alla tentazione, alla sofferenza, alla morte e a causa del peccato possiamo persino perdere la nuova vita». Quindi, Francesco chiede ai ventimila fedeli confluiti in piazza San Pietro per l'udienza generale: «Quando è stata l'ultima volta che ciascuno di voi si è confessato? Due giorni, due settimane, due mesi, due anni, vent'anni, quarant'anni? Ognuno si faccia il conto e se è passato tanto tempo non perda neanche un giorno di più, ma vada avanti e si confessi: il sacerdote sarà buono e Gesù è ancora più buono dei preti...».

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