Sanremo, la sorpresa è Ligabue: «Sarà una festa della musica»

Sanremo, la sorpresa è Ligabue: «Sarà una festa della musica»
di Marco Molendini
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Venerdì 14 Febbraio 2014, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:06
C' anche Ligabue, nuovo scritturato del Festival Fazio. Il Liga all'Ariston non c'era ma stato, anzi tre anni fa disse pubblicamente: L'impressione che ultimamente si concentri un po' troppo sui sederi delle presentatrici e troppo poco sulla musica». Quell'anno c'erano Belen e Elisabetta Canalis (presentava Gianni Morandi) e, forse, i sederi di cui parlava il rocker emiliano erano i loro.

Ora ha cambiato idea e, anzi, si sente rassicurato e dice: «Sono proprio contento di andare a Sanremo. Grazie a Fazio e a tutti i suoi collaboratori per l'attenzione che ci stanno mettendo, perché possiamo fare la nostra musica al nostro meglio». Fazio ringrazia e restituisce: «Lo aspettiamo con entusiasmo, porterà un contributo potente e originale, che sarà essenziale al nostro racconto. Grazie Liga!».

Indubbiamente un colpo, che arricchisce il menù (ma dall'organizzazione fanno sapere che non finisce qua) con una delle star della scena musicale italiana. Il Liga sarà in scena sabato 22, cosa farà non è stato ancora annunciato, ma l'ipotesi che possa rendere omaggio anche lui a Fabrizio De Andrè è abbastanza gettonata. Del resto, a fare da anello di congiunzione fra Luciano, il Festival e Fabrizio c'è Mauro Pagani, il gran cuciniere musicale di Fazio. Quanto alla sua presenza diventa anche una sorta di apertura di un anno professionale che si annuncia intensissimo, visto che a fine maggio, dall'Olimpico di Roma, partirà un suo tour negli stadi (Milano, Catania, Padova, Firenze, Pescara, Salerno sono le altre tappe), una sorta di sfida a distanza con l'atro tour dell'estate, quello di Vasco Rossi.



IL PRECEDENTE

In realtà, comunque, a Sanremo Luciano aveva già messo piede una volta, ospite però del Club Tenco, che è una manifestazione simbolo della musica d'autore (non solo italiana, ci sono stati fra gli altri Tom Waits, Antonio Carlos Jobim, Caetano Veloso). E proprio il Tenco è stato evocato da Fazio con la serata del venerdì, una serata che all'Ariston è sempre stata una sorta di vuoto da riempire. L'idea di farne una festa della canzone d'autore, ribattezzata Sanremo club, è brillante e vincente, ma da qui a immaginare una joint venture fra Festivalone e Club Tenco ce ne corre.



IL CLUB

Anzi, quelli del Club ci tengono a rivendicare la loro diversità e la loro autonomia. «C'è stata anche un po' di preoccupazione tra di noi per la paura che l'ipotesi di un Tenco che si riversa nel Festival significhi anche una sua fine. Invece, no. Noi siamo tante altre cose e ci teniamo in modo assoluto» ribadisce fieramente Enrico De Angelis, il responsabile artistico che ha raccolto l'eredità del fondatore Amilcare Rambaldi. E spiega: «Per noi si tratta semplicemente di un omaggio, non abbiamo una parte attiva e nessuno ci ha coinvolto direttamente e concretamente in quello che succederà all'Ariston. Mesi fa ci aveva chiamato una redattrice del Festival per annunciarci l'idea. Io ho fatto alcune proposte nostre, ma sono cadute nel vuoto. L'altra mattina, poi, mi ha telefonato Fabio Fazio e mi ha spiegato che sarebbe stato impossibile coinvolgerci perché la costruzione della serata è molto complicata e i cantanti hanno le loro esigenze».

Insomma, nessuna complicità: «Siamo stati invitati a partecipare in platea alla serata di venerdì e ci andremo, ma solo a quella», precisa De Angelis che ci tiene a sottolineare, per evitare equivoci, come le due manifestazioni, nonostante le difficoltà specie negli ultimi anni che ha dovuto affrontare il Tenco, resteranno divise: «Fra di noi ci sono stati sempre spazi comuni con cantautori venuti spesso da noi e che sono andati anche da loro, ma noi abbiamo la nostra identità e le nostre iniziative che non hanno alcun profilo televisivo».
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