Ai figli il cognome della madre con l'ok dei genitori: il Cdm approva il ddl

Ai figli il cognome della madre con l'ok dei genitori: il Cdm approva il ddl
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Venerdì 10 Gennaio 2014, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 13:38
Il figlio assume il cognome del padre ovvero, in caso di accordo tra i genitori risultante dalla dichiarazione di nascita, quello della madre o quello di entrambi i genitori. Lo prevede il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri. Ciò vale anche per i figli nati fuori dal matrimonio o adottati. Il disegno di legge, composto di 4 articoli, modifica l'articolo 143-bis del codice civile. Le disposizioni si applicano alle dichiarazioni di nascita successive all'entrata in vigore della legge. Palazzo Chigi precisa che la materia verrà comunque approfondita da un gruppo con gli Interni, Affari esteri, Giustizia e Pari Opportunità.



La petizione Agli italiani sembra piacere la possibilità di dare ai figli il cognome materno: una petizione online per chiedere al Parlamento di legiferare in questo senso ha raccolto in soli tre giorni oltre 19 mila adesioni. L'adesione alla petizione #ioscelgoilmiocognome, lanciata sulla piattaforma Charge.org dall'ex deputata Laura Cima, secondo quanto rende noto Change.org è cresciuta al ritmo di oltre seimila adesioni al giorno ed è aumentata in modo vertiginoso nelle ultime 24 ore, alla notizia che il Consiglio dei Ministri di oggi aveva messo all'ordine del giorno un disegno di legge in materia. Nella petizione Laura Cima spiega che quando era parlamentare aveva presentato più volte alla Camera, alla fine degli anni '80 e poi di nuovo nel 2000, proposte di legge per il cognome materno ai figli. «Sono più di trent'anni che si prova a dare una svolta a questa realtà culturale e profondamente patriarcale, e sempre senza successo - scrive nella petizione - ho visto tante, troppe donne, magari abbandonate dal marito o dal compagno con i loro figli: tutti privati del diritto di scelta. Così come ho visto persone che semplicemente vogliono avere il diritto di decidere, mentre tutte le proposte di legge depositate non vengono prese in considerazione e restano chiuse nei cassetti del Parlamento».
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