Ucraina, manifestanti occupano il municipio di Kiev, diversi feriti negli scontri

Ucraina, manifestanti occupano il municipio di Kiev, diversi feriti negli scontri
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Domenica 1 Dicembre 2013, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 10:41

Nuovo giorno di tensione a Kiev, dove i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro il rifiuto opposto dal presidente ucraino Viktor Yanukovich di firmare l'accordo di associazione con l'Ue.

Gli attivisti del partito nazionalista di opposizione Svoboda (libertà) avevano preso possesso del municipio di Kiev. Lo aveva reso noto il loro leader Oleg Tiagnibok da un palco improvvisato in piazza Maidan, cuore della protesta pro Ue. «Dislocheremo temporaneamente il nostro quartier generale nell'edificio, poi lo trasferiremo in via Bankovskaya (sede dell'amministrazione presidenziale, ndr)», ha dichiarato. In precedenza gli attivisti avevano occupato la sede dei sindacati.

Le teste di cuoio ucraine sono poi riuscite a suon di cariche a sgomberare la folla di manifestanti pro Ue da via Bankovskaya, dove sorge l'amministrazione presidenziale. Attivisti e poliziotti si sono fronteggiati per circa tre ore: i primi, in gran parte giovani con caschi e passamontagna, lanciando pietre, monetine ed altri oggetti metallici, ed usando anche spranghe e bastoni, le forze dell'ordine rispondendo con i lacrimogeni e ordigni assordanti.

Scontri con la polizia davanti al palazzo dell'amministrazione presidenziale: lo riferisce la tv pubblica ucraina, citata da Itar-Tass. Uditi anche colpi d'arma da fuoco dalla vicina via Bankovskaya, l'area è avvolta dal fumo dei lacrimogeni. Alcuni manifestanti e un centinaio di agenti sono rimasti feriti negli scontri con la polizia. L'ANSA ha assistito ai primi soccorsi prestati a quattro persone, colpite alla testa, alle gambe e ad un piede. Testimoni riferiscono di altri feriti.

Sono intervenuti i Berkut, le teste di cuoio, per sgomberare le migliaia di manifestanti che presidiavano via Bankovskaya, dove si trova la sede presidenziale: cariche e manganellate per tutti, compresi alcuni giornalisti, ai quali sono state distrutte le telecamere.

I manifestanti resistono lanciando pietre e sfidando le teste di cuoio, qualcuno esibendo la bandiera ucraina. Le forze anti sommossa si riorganizzano velocemente per nuove cariche. Un attivista è stato portato via privo di sensi dai suoi compagni.

Riunione di emergenza del presidente ucraino Viktor Ianukovich con alcuni alti dirigenti del Paese, nella sua residenza fuori Kiev, sulle proteste di massa in corso nella capitale. Stando a fonti non ufficiali, da domani potrebbe essere dichiarato lo stato di emergenza nel Paese o nella sola Kiev.

Una folla di 3000-4000 manifestanti, secondo quanto constatato dall'ANSA sul posto, si trova nelle vicinanze del palazzo presidenziale e sta cercando di aprire un varco ad un trattore giallo e blu (i colori nazionali, ndr) per sfondare il cordone di polizia, in assetto anti sommossa e con maschere anti gas.

Tra gli attivisti molti giovani con caschi e passamontagna. Alcuni lanciano oggetti contro gli agenti. Non risultano però scontri ravvicinati nè spari nè l' uso di gas lacrimogeni, anche se la situazione è tesa.

Arringando la folla a Kiev durante la manifestazione, il campione di pugilato Vitali Klitschki, uno dei leader dell'opposizione e candidato presidenziale in pectore, ha invitato il capo dello Stato Viktor Ianukovich e il suo governo a dimettersi dopo aver «rubato» il sogno dell'Ucraina dell'integrazione europea. «Se questo governo non vuole realizzare la volontà del popolo, allora non ci sarà un governo del genere, non ci sarà un presidente del genere, ci saranno un nuovo governo e un nuovo presidente», ha dichiarato.

Nonostante il divieto di manifestare sino al 7 gennaio, numerosi attivisti filo europei si sono fermati in piazza Maidan. Qui alcuni attivisti hanno abbattuto le transenne metalliche intorno all'albero di Natale. Assente la polizia. I manifestanti hanno poi oltrepassato piazza Maidan, la piazza simbolo della rivoluzione arancione del 2004. La meta finale è piazza Mikhailovskaia. Numerose le bandiere ucraine, quelle dei tre partiti d'opposizione e pure quelle dell'Europa, insieme agli slogan contro il presidente Ianukovich.

Gli attivisti più giovani si muovono mano nella mano su entrambi i lati del Khreshchatyk, il viale principale della capitale, formando una catena umana. I partecipanti alla protesta gridano slogan come «Rivoluzione, rivoluzione», «l'Ucraina è l'Europa», «Gloria all'Ucraina», «Uniti siamo forti», «via la gang». Il voltafaccia del presidente Ianukovich verso Bruxelles sta scatenando le manifestazioni più importanti dai tempi della rivoluzione arancione filo occidentale del 2004. Oggi i partecipanti potrebbero superare quelli delle proteste dello scorso week-end, che hanno raccolto tra i 50.000 e i 100.000 manifestanti.

I manifestanti sono rimasti per l'intera notte in piazza a Kiev dopo la violenta repressione da parte delle forze dell'ordine delle dimostrazioni della notte precedente. La folla chiede nuove elezioni e l'impeachment del presidente. Una nuova manifestazione è stata convocata per le 12 di oggi e potrebbe riunire più gente di quella scesa in piazza lo scorso week-end quando avevano aderito tra le 50mila e le 100mila persone.

Sospeso il capo della polizia Il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha chiesto che venga svolta un'inchiesta indipendente sulle accuse di violenze mosse nei confronti degli agenti di polizia intervenuti a disperdere la manifestazione e ha chiesto che chiunque venga riconosciuto colpevole sia punito. «Condanno le azioni sfociate in un confronto violento e che hanno provocato feriti», ha dichiarato.

In attesa dei risultati delle indagini, il capo della polizia di Kiev, Valery Koryak, è stato sospeso. Lo ha annunciato il ministro dell' interno ucraino Vitaly Zakharchenko, che lo ha sostituito temporaneamente con Valery Mazan, attuale capo della polizia regionale di Kiev.

Ma poi dallo stesso Zakharchenko arriva un duro monito: la polizia «reagirà se saranno fatti appelli a disordini di massa. Vogliamo finire come in Libia, in Tunisia?», ha chiesto Zakharchenko, già nel mirino per aver disperso con la violenza l'altra notte il raduno in piazza Maidan.

Ianukovich ha detto che farà tutto il possibile per avvicinare il paese all'Unione europea. Il presidente ucraino intanto si recherà presto in visita ufficiale in Russia. Lo ha fatto sapere il premier Mikola Azarov in tv precisando che la trasferta presidenziale in Russia dovrebbe avvenire dopo la visita prevista in Cina la settimana prossima. Lo scopo del viaggio in Russia è «firmare un accordo per ripristinare relazioni commerciali ed economiche regolari».

Vietate le manifestazioni Il tribunale amministrativo di Kiev ha deciso di vietare manifestazioni in numerose aree nevralgiche della capitale, tra cui la centralissima piazza Maidan, dove per dieci giorni si sono riuniti i dimostranti pro-Ue finchè la polizia non li ha fatti sgomberare a manganellate. Le manifestazioni degli "europeisti" proseguiranno comunque anche oggi nella piazza antistante il monastero di San Michele (dove da ieri si è spostata la protesta) e un corteo organizzato dall'opposizione è partito dal parco di fronte all'università Shevchenko. Numerosi simpatizzanti dell'opposizione sono arrivati a Kiev da Leopoli (città dell'Ucraina occidentale dove forti sono le pulsioni nazionaliste e quelle filo-occidentali in chiave anti-russa), secondo il campione di pugilato e leader del partito 'Udar', Vitali Klitschko, si tratta di 10.000 persone. Intanto tra ieri e oggi i siti internet della presidenza, del governo e del ministero dell'Interno sono stati più volte attaccati dagli hacker e resi non funzionanti.

Femen Una giovane attivista del gruppo femminista 'Femen' ha protestato a seno nudo all'interno del territorio della Pecherska Lavra - un antico monastero medievale dalle cupole dorate che è uno dei simboli di Kiev - chiedendo la destituzione del presidente Viktor Ianukovich. Travestita da morte, con una corona di fiori in testa, teneva in mano una falce e sul corpo aveva scritto «Morte alla dittatura».

A Parigi le Femen hanno messo in scena una protesta choc a sostegno dei manifestanti pro Ue in Ucraina. Davanti all'ambasciata di Kiev cinque militanti hanno urinato su altrettante gigantografie del presidente, Viktor Ianukovich, gridando «Ucraina in Europa». A seno nudo, con scritte contro il presidente ucraino sul corpo, le attiviste del movimento, di origine ucraina, hanno spiegato di voler dire all'Europa che l'Ucraina «ha bisogno di aiuto» e denunciare la violenza di Kiev contro i manifestanti.

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