Primarie Pd, sfida a tre in diretta tv. Renzi attacca sulle privatizzazioni: è un compro oro

Cuperlo, Renzi e Civati a Skytg24
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Venerdì 29 Novembre 2013, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 15:01

Sfida in diretta tv su Skytg24 per i tre candidati alle primarie del Pd - Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati - che domenica 8 dicembre si contenderanno la guida del partito. Confronto su governo, privatizzazioni, debito, sui costi della politica sulla patrimoniale. Renzi e Cuperlo promuovono Letta, Civati lo boccia. I volti del nuovo Pd non affondano ma duellano sulla punta del fioretto.

I "magnifici tre" del Pd sono tutti in completo blu giacca e cravatta (a righe per Cuperlo, blu per Renzi e viola per Civati). Location stile X Factor. Tre podi trasparenti all'americana su uno sfondo rosso fuoco. Per i tre candidati presentazione spumeggiante corredata da acuti gridolini di sostegno delle fan presenti in studio.

Nelle prime battute Cuperlo ha chiesto di rimettere al primo posto il lavoro. «Ora non ci sono più alibi: il governo deve cambiare passo e mettere al centro il dramma del Paese che attraversa la crisi più drammatica della sua intera storia. Servono azioni mirate e mettere al primo posto il lavoro per creare domanda occupazione reddito e consumi è crisi», ha detto Cuperlo replicando a chi gli chiedeva cosa deve fare il governo dopo la verifica che ci sarà dopo le primarie e se detterà condizioni da segretario.

Renzi ha ribadito la necessità di ridurre i costi della politica. Si può «risparmiare un miliardo netto sui costi della politica eliminando il Senato, le province. Bisogna cambiare la legge elettorale. Si deve fare un Jobs act. E ridare un minimo di speranza e passione agli italiani in una fase in cui sembra tutto sia rassegnazione. Chiediamo a Letta di dare un'anima all'Europa». Il governo deve «pensare all'Italia», ha sottolineato ancora. Bisogna pensare al lavoro, ridare speranza agli italiani. «Queste cose solo il Pd le può fare. Il governo siamo noi: c'è il Pd con tre o quattro partitini, se non lo facciamo noi non lo fa nessuno», ha aggiunto Renzi. «Adesso ci sono due opposizioni, non solo Grillo ma anche Berlusconi che sa fare bene l'opposizione ma sa fare benissimo anche la campagna elettorale e ha sette vite come i gatti».

L'attacco di Renzi sulle privatizzazioni: «Vendere il 3% di Eni è una sorta di "compro oro". Prima di privatizzare bisogna cambiare il modo di pensare l'economia». Sulle privatizzazioni occorre «riflettere sul bene comune. La sinistra su queste vicende degli ultimi 20 anni si deve far perdonare molte cose». Con i capitani coraggiosi ha perso la faccia», ha affermato Renzi.

«Abbiamo alle spalle anni in cui ci è stato detto che tutto ciò che è pubblico era negativo. Io dico: si possono fare privatizzazioni ma bisogna capire come fare», ha rilevato Cuperlo. «La scuola è un grande bene pubblico su cui abbiamo investito troppo poco, il diritto alla salute e all'integrità della persona non sono beni che si possono privatizzare», ha elencato. «Non è possibile dare l'idea, l'impressione che tutto ciò che è pubblico è negativo. Ai giovani dico: se estraete dalle tasche un iPhone, tutta tecnologia che è dietro quella scatolina è alimentata dalla ricerca del pubblico. Il privato non è in grado di alimentarla da solo».

Civati ha invece affermato che la prima cosa da fare è cambiare la legge elettorale e poi tornare al voto. «Il Governo deve fare quello che molto colpevolmente non ha fatto a maggio, cambiare la legge elettorale. E poi tornare al voto, possiamo votare in primavera, e andare a un governo politico», ha sottolineato Civati.

«In questi sette mesi siamo stati dietro alle bandierine, era come un grande bancone del supermercato e le richieste aumentavano», ha detto ancora Renzi a proposito del governo.

Sarà ancora Berlusconi il leader del centrodestra? «Mi auguro di no, per il futuro della democrazia di questo Paese: non esiste una sola altra realtà dell'occidente dove un unico leader politico resti sulla scena ininterrottamente per venti anni», ha detto Cuperlo. «C'è bisogno - ha sottolineato - di alternanza tra centrodestra e centrosinistra. Non ha funzionato la concezione padronale, carismatica, dinastica che si è affermata in quella parte politica e che ha impedito di evolvere verso un sistema politico più simile a quelli occidentali. Mi auguro che destra chiuda questa pagina e che anche per la sinistra si apra una nuova fase politica».

«Non so se il nostro avversario sarà ancora Berlusconi ma invito tutti a stare molto attenti: detto questo non rispondo a questa domanda perché per 20 anni la sinistra è stata subalterna, si è fatta dettare l'agenda da lui», ha argomentato Renzi. «Io mi candido a sgretario Pd perché sogno una sinistra e un Pd che sia capace di convincere e di pensare agli italiani e non a Berlusconi».

«Silvio Berlusconi sarà ancora nostro avversario. Ci saranno Berlusconi ed eredi, noi faremo le primarie e loro le "ereditarie"», ha affermato Civati, spiegando di non fidarsi neanche di Angelino Alfano. «È stato l'uomo delle leggi ad personam, dice che con il Cav sono cugini, torneranno insieme, dopo il momento della responsabilità, e faranno cartello», ha aggiunto.

I 32 miliardi di spending review di cui ha parlato Cottarelli sono «una cifra raggiungibile, ma il metodo col quale commissario e governo sono partiti non mi convince per niente», ha rilevato il sindaco. La spending review si fa «mettendo online tutte le spese, non facendo i professoroni a dare numerini».

«Sono 30 anni che si discute di spending review» ma «non abbiamo una spesa pubblica nettamente superiore alle medie europee», il problema è «come è distribuita», ha affermato Cuperlo, sottolineando la necessità di «tagliare sui doppi e tripli incarichi: andiamo a colpire le vere aree di privilegio ma non tagliamo in modo indiscriminata» perché «nella logica dei tagli indiscriminati abbiamo tagliato i servizi diurni per disabili». «Alziamo il rapporto deficit-Pil per realizzare opere cantierabili, la messa in sicurezza del suolo e del territorio. Ci deve essere una leva pubblica per rilanciare l'occupazione», ha aggiunto. «Se sarò segretario lo dirò: il governo vada in Europa e spiegare, battendo i pugni, che la strategia di questi anni è fallita: l'idea che si parte dal rigore per poi creare crescita e lavoro, è come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice "l'intervento è perfettamente riuscito e il paziente è morto"».

«È stato un errore clamoroso intervenire sull'Imu con Berlusconi che era già decaduto, avremmo dovuto ridurre le tasse, la politica ha prodotto un precariato diffuso.

Ora si parla di reddito minimo, è un argomento fortissimo che dobbiamo riprendere. Bisogna non premiare le rendite ma chi lavora», ha affermato Civati.

La patrimoniale. Cuperlo ha detto di aver notato «un eccesso di timidezza» di Renzi e Civati rispondendo alla domanda sulla patrimoniale. «La mia risposta è sì, è giusto in un Paese che sta soffrendo come l'Italia. La crisi non è stata uguale per tutti» e una patrimoniale «non servirebbe per colpire la ricchezza ma per redistribuire una quota di ricchezza», ha detto Cuperlo. Più prudente Renzi. Favorevole alla patrimoniale? «Sì, solo: dopo che la politica dà il buon esempio e inizia a tagliare lei, dopo che torna la legalità nella pubblica amministrazione, dopo che il fisco è chiaro. Prima la politica faccia la propria parte poi si può chiedere un grande contributo». Civati ha invece affermato: «Dobbiamo abbassare innanzitutto le tasse sul lavoro. La patrimoniale si può fare ma la parola deve essere progressiva. La tassazione sui redditi o sui patrimoni deve essere progressiva».

Il voto al governo e a Letta? «Sei mesi sufficienti, i prossimi 12 ottimi perché gli daremo una mano, noi come Pd», ha detto Renzi, usando una metafora calcistica: «Sono uno a cui piace fare goal ma se c'è uno di fronte al portiere che può fare goal la palla gliela passo». Cuperlo ha promosso con un voto «certamente più che sufficiente» il governo Letta. Civati: Il governo «ha restituito credibilità e autorevolezza al Paese. Certo ha fatto meno del necessario e adesso occorre cambiare passo e mettere al centro la protezione dei deboli. Dobbiamo ringraziare chi ha fatto il ministro e ha provato a risolvere problemi Paese. Ma il mio voto è negativo, non raggiunge la sufficienza, non per colpa di Letta e dei ministri ma per colpa dell'impianto». Il Pd, secondo Civati, deve fare come «l'Spd che sul governo ha fatto un referendum tra gli iscritti: noi abbiamo da una parte un Pontefice che telefona a casa, dall'altra un partito che non parla con i suoi elettori».

Il presidenzialismo. «Hai proposto la legge elettorale sul modello del "sindaco d'Italia", se sarò segretario io mi impegnerò per impedire qualunque deriva di tipo presidenzialistico del nostro ordinamento repubblicano, puoi prendere lo stesso impegno?», ha chiesto Cuperlo rivolgendosi a Renzi durante il confronto tv su Skytg24. «La mia - ha replicato - non è una proposta costituzionale, può diventarlo ma non sono affezionato al modello. Non mi mettere in bocca parole che non sono le mie parole e sono le tue parole».

Adozioni ai gay. Civati è per la totale uguaglianza per le coppie, gay e non, ed è favorevole all'affido o all'adozione a favore delle coppie gay. Dello stesso avviso Cuperlo che chiede anche una modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita. Più «timido» è invece Renzi su questi temi anche se dice sì alla legge sull'omofobia, aduna civil parnership e alle garanzie, con buon senso, di affido di un bambino anche tra coppie omosessuali.

Il pantheon. Per Cuperlo Enrico Berlinguer e Rosa Parks. Per Renzi Meme Auzzi, lo scomparso sindaco di Incisa Val D'Arno, «che non mi avrebbe mai votato» e Don Primo Mazzolari. Per Civati il sindaco di New York Bill De Blasio e Maria Carmela Lanzetta sindaca di Monasterace.

Appelli finali. «La responsabilità della nuova classe politica è quella di ridare dignità e prospettiva al paese», ha affermato Cuperlo. «Non c'è cambiamento senza la profezia della sinistra», ha detto ancora Cuperlo indicando tra i precetti il rifuggire dalle semplificazioni e avere sempre la consapevolezza che la nostra vita e tutto quello che abbiamo potrebbero all'improvviso non esserci più.

«Il mio è un Pd che prova a dare una parola strana all'Italia, la parola speranza», ha detto Renzi. Nel Paese, ha continuato, ci sono molte persone «non ci credono, io faccio politica perché continuo a credere che se la politica fa una cura dimagrante può recuperare dignità nello sguardo deGli italiani». «Il mio - ha concluso - sarà un Pd che proverà a restituire valori e per una volta far vincere la sinistra stufa di partecipare».

«Il mio Pd è un Pd degli elettori ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze di questo paese». È rivolto ai giovani l'appello finale di Civati. «Voglio dire che saremo al loro fianco perché ci crediamo. Torniamo alla vostra freschezza diamo a voi il protagonismo che meritate. E poi, smettiamola di chiamare giovani i quarantenni» E poi conclude: «Fatelo per voi e se posso essere egoista, fatelo per mia figlia che ha

solo un anno».

Gli stipendi. Così hanno risposto alle domande di Skytg24 sugli stipendi i tre candidati. Renzi guadagna 4.300 euro netti al mese e ha una casa con la moglie comprata con un mutuo trentennale. Civati ha lo stipendio da parlamentare meno il versamento al partito, quindi, ha spiegato, circa 8mila euro netti al mese, vive in affitto e ha raccolto 77mila euro. Cuperlo ha da sette anni lo stipendio da parlamentare, quindi contando il versamento al partito sempre circa 8mila euro netti al mese, vive in affitto e ha raccolto 70-80mila euro.

«Credo che andranno a votare» alle primarie «2 milioni di persone» e «spero di prendere il 51%», ha detto Matteo Renzi.

«Faremo il porta a porta per portare il partito e la gente a votare, ci saranno gli "spingitori" di primarie», ha detto Civati che spera di portare ai gazebo 3 milioni di persone. «Dobbiamo recuperare i delusi e intervenire sul disincanto e farlo insieme».

Cosa deve fare il Pd per evitare di "non vincere" neanche questa volta le elezioni? «Essere molto più radicali», risponde Civati. «Ridare speranza», secondo Cuperlo. Avere «un sogno e una visione», dice Renzi. «Se abbiamo lo stesso coraggio delle altre volte perdiamo ancora - dice Civati - Dobbiamo essere molto più radicali, smetterla di seguire i moderati, Casini, Monti. Dobbiamo essere più netti, più incisivi». «Un partito non è solo il suo programma di governo, non è un decalogo di cose da fare, ma è la scelta degli occhi con cui guardi il mondo», dichiara Cuperlo. «Dobbiamo ridare speranza, senso di giustizia, riconquistare la fiducia del Paese ed essere creduti per i principi e i valori». «Dobbiamo parlare di noi e pensare che la politica sia un insieme di cose da fare - afferma Renzi - Tentare di essere orgogliosi del futuro, con un sogno e una visione».

È stata sulla vicenda delle nuove tessere del Pd, ribattezzata "tesseropoli" nei mega schermi di Sky, che il pubblico del confronto televisivo fra i tre candidati alla segreteria del Partito democratico si è sentito maggiormente coinvolto sinora dagli interventi di Cuperlo, Renzi e Civati. Cuperlo è stato il primo a parlarne, sforando anche il tempo assegnatogli per la risposta in cui ha difeso il valore «della legalità», mentre Renzi ha detto che «il Pd non è tesseropoli», seguito poi da Civati che ai due sfidanti ha detto che avrebbe «voluto parole un pò più forti all'inizio della storia». Rilassato il pubblico dell'Arena di Sky, invece, alla fine del primo blocco del confronto, quando ai 3 candidati è stato chiesto della vita privata, del loro stipendio e delle loro proprietà. Risate quando Renzi ha elencato anche «una bicicletta ma me l'hanno rubata». Risate quando Civati ha spiegato che aveva «una C3 che si è rotta in campagna elettorale» per i troppi chilometri e risate quando Cuperlo oltre a una Vespa ha elencato fra le proprietà anche «un cane che si chiama Floyd». Durante il primo break pubblicitario, sorrisi fra i tre sfidanti. Grande familiarità hanno mostrato fra loro Renzi e Civati. Molto concentrato sul suo leggìo Cuperlo.

Hanno risposto tutti e tre in modo corretto alle domande trabocchetto sul costo della vita reale. Civati ha saputo rispondere sul costo del gasolio: «circa 1 euro e 6» ha detto, mentre Cuperlo era al corrente del prezzo del gas: circa 80 centesimi. Preparato anche Renzi sul costo di un panino con salsiccia alla festa dell'Unità: circa 6 euro ha detto.

Il "voting". Assegna a Renzi il 51% delle preferenze il "voting" di SkyTg24. Al termine del confronto tv tra i tre candidati alla segreteria del Partito democratico, sul sito Sky.it è possibile leggere il gradimento dei telespettatori, che assegnano a Pippo Civati il 36% e a Gianni Cuperlo il 13%.

Il sondaggio fra i lettori del Messaggero.it (vota) dopo il confronto vede invece in testa a sorpresa Civati, seguito da Renzi e Cuperlo.

I sondaggi. A poco più di una settimana dalle primarie, Renzi intanto si attesta al 56 percento di preferenze, pur calando di 2 punti rispetto a venerdì scorso. È quanto emerge da un sondaggio Ixè per Agorà (Rait3). Cresce, invece, il gradimento per gli altri contendenti alla segreteria del Pd, anche se il distacco da Renzi rimane netto: Cuperlo passa, infatti, dal 19 al 23 percento, Giuseppe Civati dal 12 al 13 percento.