Berlusconi: appello a senatori Pd-M5S per rinviare voto decadenza

Silvio Berlusconi (foto Ansa)
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Lunedì 25 Novembre 2013, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:46

Berlusconi si presenta davanti ai giornalisti per l'annunciata conferenza stampa in merito alla sua decadenza e annuncia di aver raccolto 12 testimonianze, di cui sette nuove, sulla base delle quali chiedere la revisione del processo sulla sentenza Mediaset ma soprattutto lo slittamento del voto sulla sua decadenza da senatore. Ma su quest'ultimo punto il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda risponde a stretto giro: il voto è confermato per mercoledì 27 novembre.

L'appello a Pd e M5s. «Osservo che il 27 verrà votata la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Una cosa senza giustificazioni che rappresenta il fatto di aver buttato all'aria il Regolamento del Senato», ha aggiunto Berlusconi. «Quello deciso dal Senato viola il principio della non retroattività della legge, oltre all'art. 25 della Costituzione e all'art.7 della Convenzione europea», ha sottolineato. «Nella vostra coscienza non fate prevalere la convenienza del momento, non assumetevi questa responsabilità nella vostra storia personale di cui poi vi vergognerete davanti ai vostri figli, elettori e tutti gli italiani». «Vi chiedo di riflettere nell'intimo della vostra coscienza a maggior ragione visto che il voto è palese. Non tanto per la mia persona, ma per la nostra democrazia. Valutate le nuove prove e i documenti che stanno arrivando», è l'appello lanciato dal Cavaliere al Pd e al M5S. «Nessuno di noi riteneva possibile questa condanna, è stata un fulmine a ciel sereno e vi devo confessare che dal 1 agosto ad oggi ho passato i giorni più brutti della mia vita», ha anche confessato l'ex premier.

La revisione del processo. «Contiamo di avere 12 testimonianze di cui più della metà, credo 7, completamente nuove e altre già proposte ai collegi di primo e secondo grado ma respinte» per avanzare la richiesta di revisione del processo, ha detto Berlusconi che ha incontrato la stampa nella nuova sede di Forza Italia. Berlusconi è tornato a lamentarsi per le «violazioni di ogni principio legale» che ha fatto sì «che sia stato fissato per mercoledì il voto in aula» sulla sua decadenza. I nuovi documenti che giungono dagli Stati Uniti verranno presentati alla Corte d'Appello di Brescia «per chiedere la revisione del processo», ha annunciato l'ex premier.

L'affidavit. «Un testimone nega che abbia mai preso soldi da Agrama e un altro è rimasto choccato dalla mia condanna», ha detto Berlusconi. «Io credo che questa testimonianza, come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna». «Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama, Gordon o Lorenzano né da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti». È il contenuto dell'affidavit dell'ex ad del gruppo Agrama letta da Silvio Berlusconi nella sua conferenza stampa. L'affidavit dell'ex ad del gruppo Agrama «è stato già consegnato alla procura di Milano». «Posso ben dire che nessun giudice può cambiare sede, ruolo e fare carriera se non c'è un accordo con Magistratura Democratica», ha quindi sottolineato il Cavaliere tornando ad attaccare la magistratura.

«Ne uscirò da cittadino esemplare». «Andrò avanti fino in fondo sulla revisione del processo e sul ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo: devo uscire da questo attacco per quello che sono, un cittadino esemplare, che ha sempre pagato le tasse e che nella sua vita ha dato un contributo positivo ai cittadini e al Paese», ha concluso.

«Nessun accordo per salvacondotto». «Non solo non c'è stato nessun patto rispetto ad un salvacondotto ma non c'è stata alcuna contraffazione», ha quindi risposto Berlusconi alla domanda se quando è nato l'attuale governo sia stato siglato un patto con Napolitano per garantire la sua agibilità politica. «Non faccio nessuna valutazione», ha poi glissato con chi gli ha chiesto se rivoterebbe Napolitano alla Presidenza della Repubblica.

«Costretto a restare in campo». «Sono costretto a restare in campo nonostante abbia molti hobby tra cui uno che si chiama Milan e che in questo momento ne avrebbe bisogno. Sono costretto, tra virgolette, a restare ancora in campo nonostante la veneranda età. Non ho alcuna motivazione urgente per fare un passo indietro e dopo la formazione del nuovo centrodestra è assolutamente indispensabile restare per avviare Fi», ha aggiunto.

La replica del M5s. «Non rispondiamo alle provocazioni di Silvio Berlusconi. La sentenza è definitiva e ci apprestiamo ad applicare la legge. Andiamo oltre». Questa la secca replica della capogruppo M5S al Senato Paola Taverna e di tutto il gruppo dei cinque stelle all'appello di Silvio Berlusconi.

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