Alfano lancia il Nuovo centrodestra: «No a Fi per me scelta dolorosa. No a decadenza Berlusconi»

Angelino Alfano (foto Riccardo De Luca - Ap)
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Sabato 16 Novembre 2013, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 19:46
Angelino Alfano dopo lo strappo con silvio Berlusconi lancia il "Nuovo centrodestra", la formazione politica formata dai governativi del Pdl a seguito della scissione. Il nuovo partito, ha affermato Alfano, può contare su 30 senatori e 27 deputati, compresi i 5 ministri del governo di Enrico Letta. «Credo di aver fatto tutto per evitare questa scelta dolorosa e amara. Molto amara. Siamo però nella stessa coalizione. Ho avuto tanto da Berlusconi, tantissimo e io, nel mio piccolo, credo di aver dato tutto», ha detto Alfano.



Il segretario del Pdl ha quindi assicurato che il Nuovo centrodestra voterà no alla decadenza di Berlusconi. Alfano ha ribadito quanto sia «ingiusta l'applicazione retroattiva legge Severino perché le sanzioni afflittive possono essere applicate solo per il futuro» e aggiunge: «Crediamo che il Pd debba ripensare la decisione e rinviare il voto».



Oggi «sono qui ad annunciare pubblicamente la nascita dei gruppi parlamentari del Nuovo centrodestra per via di una decisione che mai avremmo creduto di dover assumere e che nasce dal no all'adesione a Fi. Per me questa è stata una scelta dolorosa e amarissima», ha detto Alfano in conferenza stampa alla sede della Stampa estea in via dell'Umiltà a Roma.



«Non potevamo pensare di far precipitare ora il paese in una condizione che avrebbe aggravato la situazione degli italiani. Abbiamo tanti giovani disoccupati e persone che hanno perso il lavoro. Non potevamo dir loro buttiamo adesso giù il governo. Vogliamo cambiare modo di comunicare la politica agli italiani e vogliamo farlo in questi 12 mesi», ha aggiunto il vice premier.



«Siamo riusciti a far da scudo a politiche della sinistra, scudo ad una deriva di sinistra per realizzare invece nostri programmi e per far scudo a scelte ben diverse se realizzate dalla sinistra- sinistra», ha proseguito Alfano.



«Questo governo è in piedi da 6 mesi e mezzo.Giudicarlo ora è come assegnare lo scudetto

dopo 10 giornate o il Giro d'Italia dopo 4-5 tappe... Quindi non lo si giudichi perché 6 mesi e mezzo sono troppo pochi. Proponiamo un patto agli italiani: vediamo se fra 12 mesi se governo ha raggiunto suoi obiettivi», ha poi rilevato Alfano.



«Il governo sarà stabile e noi ci auguriamo che Forza Italia continui a sostenere il governo», ha osservato ancora il vice premier.



«All'Italia serve un grande centrodestra. Noi sogniamo una grande forza per un grande paese. E la scelta di dar vita a nuovi gruppi senza aderire a FI è nata quando abbiamo capito che la prospettiva era quella di un voto anticipato» senza che Berlusconi si potesse candidare, ha continuato Alfano. Noi, aggiunge, andiamo avanti con l'esperienza del governo Letta che è quello a cui Berlusconi ha voluto dar vita. Fu lui ad avere a Bari «l'intuizione dell'alleanza. Abbiamo fatto la scelta giusta».



«Noi continuiamo a coltivare un rapporto di profondo affetto nei confronti di Berlusconi» ma siamo «stati costretti a questa scelta. Siamo con tutti e due piedi nel centrodestra. Siamo il movimento politico del futuro» che «senza paura e senza nostalgia» porterà avanti «le proprie idee», ha sottolineato ancora Alfano.



«In questi anni non abbiamo sbagliato programma, nè persona. Affidandoci a Berlusconi per tutti questi anni non abbiamo sbagliato. Vogliamo però ora lavorare a un nuovo programma. Aderiamo al Ppe, ma l'Europa così com'è non ci piace. Dobbiamo

chiedere più Europa come abbiamo fatto a Bucarest. Sull'immigrazione diremo parole chiare: bene l' accoglienza, ma non possiamo accogliere tutti. Abbiamo il dovere di pensare agli italiani senza lavoro pur nell'accoglienza», ha detto Alfano.



Dopo aver proposto il patto di un anno per valutare gli obiettivi del Governo, Alfano guarda a cosa si attende subito dopo quel traguardo: «Dopo 12 mesi - dice - ho una grande, grandissima ambizione: quella di avere un grande centrodestra, forte e radicato negli 8.000 campanili italiani e che sia assolutamente in grado battere una sinistra che non ha cambiato i suoi connotati e i suoi limiti».



«Il prossimo candidato presidente del Consiglio del centro destra lo dovremo scegliere con metodo democratico cioè con delle primarie di coalizione che coinvolgano elettori e simpatizzanti. Una situazione

molto simile a quella grande intuizione di Silvio Berlusconi che è stata la casa delle Libertà», ha affermato Alfano.



Alfano ha quindi rilanciato il programma delle riforme istituzionali, compresa l'elezione diretta dell'Esecutivo, e la ricetta liberale per far crescere l'economia, l'occupazione e ridurre le tasse, comprese quelle sul lavoro.