Guerra vigili-abusivi a Castel Sant'Angelo blitz degli agenti: venditori si tuffano nel Tevere

Abusivi in fuga durante il blitz (Foto ag. Toiati)
di Giuseppe Gioffreda
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Mercoledì 6 Novembre 2013, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 09:04

Li hanno accerchiati. Gli sono piombati addosso all'improvviso: un blitz in piena regola per non lasciargli scampo, con il solo obiettivo di non lasciarseli scappare. La polizia locale di Roma capitale ha sferrato l'attacco agli abusivi della casbah. E a Castel Sant'Angelo si è scatenato il putiferio. Panico allo stato puro: oltre cinquanta venditori non autorizzati che provavano a scappare resistendo agli agenti che a decine li braccavano e travolgendo chiunque capitasse sulla loro via di fuga.

E la tensione è salita alle stelle quando un abusivo si è lanciato giù nel Tevere trascinando con sé tutta la merce: è stato tirato fuori dall'acqua dalla polizia fluviale.

Tutto mentre poco più in là, in piazza San Pietro, il papa teneva l'udienza generale davanti a oltre 50mila persone. I vigili hanno agito in forze contro il market abusivo del mercoledì all'ombra del Cupolone. Un suk denunciato dal Messaggero contro cui le forze dell'ordine hanno sferrato un attaco deciso dalle prime ore del mattino. Sul posto i vigili urbani del gruppo Pronto intervento centro storico (Pics) e dal Gruppo sicurezza sociale urbana (Gssu).

Un attacco che ha dato i suoi frutti: numerosi i fermati, una cinquantina circa. Sembravano invasati tutti gli abusivi che cercavano di sfuggire alle grinfie degli agenti: spintoni, merce buttata ovunque. Chi tentava di gettarsi nel fiume e veniva fermato. Chi, per non essere preso con le mani nel sacco, lanciava la sua "roba" nel Tevere. Lunghissimi minuti di "follia" tra gli sguardi attoniti di passanti e turisti.

Il comandante dei vigili. «Non sarà solo un intervento spot. Gli spot non servono», assicura il comandante della polizia locale di Roma capitale Raffaele Clemente che ha coordinato le operazioni. Un'operazione pianificata, quella dei vigili, che è stata messa in campo con il coordinamento con la Questura. «Abbiamo messo in campo un modello proattivo - dice Clemente - Con l'ausilio della polizia aveva previsto la chiusura della banchina del Tevere perché sapevamo che gli abusivi avrebbero cercato di fuggire da lì. Al di là del venditore che si è gettato nel Tevere, che è stato prontamente soccorso, nessuno si è fatto male. Abbiamo fermato circa 50 persone: alcuni avevano i documenti, altri no e saranno identificati. Contro di loro procederemo secondo le disposizioni di legge». Clemente definisce il blitz una «risposta organizzata alla pressione cui è sottoposta l'area». Un modello operativo, promette il capo della municipale, che sarà replicato in altre occasioni nella capitale.