Priebke, anche la città natale rifiuta il boia
Vicariato: «No rito pubblico». Ipotesi Viterbo

Priebke, anche la città natale rifiuta il boia Vicariato: «No rito pubblico». Ipotesi Viterbo
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Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 19:35

E' polemica sulla sepoltura dell'ex capitano delle Ss Erich Priebke morto venerd scorso all'et di 100 anni. E mentre fa discutere il «no» del sindaco Marino a una sepoltura a Roma, il Vicariato fa sapere che il legale del boia delle Fosse Ardeatine ha rifiutato le esequie religiose in forma privata.

Il Vicariato. «In merito alla celebrazione dei funerali di Priebke - afferma il Vicariato - è necessario precisare quanto segue. La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell'avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre. L'autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio - finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose - dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall'avvocato del signor Priebke. Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall'Ordinario».

Il no di Pomezia. Intanto arriva un «secco No del Sindaco di Pomezia Fabio Fucci all'ipotesi paventata nelle scorse ore della tumulazione dell'ex generale nazista nel cimitero militare tedesco pometino». È quanto si legge in un comunicato. «Sono meravigliato - dichiara il Primo Cittadino - dall'eco giornalistica che ha avuto la proposta del sig. Shindler che, a mio parere, non è meritevole di alcuna attenzione. Sono fermamente contrario all'ipotesi paventata che, ad oggi, non ha alcun fondamento di ufficialità. Ho già contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito e, da quello che mi risulta, una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra. I crimini del regime nazista - conclude Fucci - sono un segno indelebile della nostra Storia, e chi li ha commessi deve essere giudicato e poi cancellato dalla memoria collettiva. Pomezia non accoglierà mai uno di loro».

Il no di Hennigsdord. Non c'è posto per la salma di Priebke a Hennigsdord, la cittadina pochi chilometri a nord di Berlino che ha dato i natali all'ex capitano delle Ss. L'amministrazione comunale ha fatto sapere all'agenzia Dpa che il regolamento cimiteriale prevede la sepoltura solo per i residenti, oppure in presenza di una tomba di famiglia.

Pacifici. «Confidiamo nell'attività delle forze dell'ordine che hanno vietato funerali pubblici, per non far trasformare tutto in una ghiotta occasione per i nostalgici e i 'nipotini' di Hitler di fare un'adunata contro le leggi dello Stato», ribadisce a Perugia Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma.

Il legale di Priebke. «Una grossa fetta del popolo italiano è sconcertata che i diritti religiosi, sanciti nella nostra Costituzione e che una mente umana non diabolica riconosce, vogliano essere negati a una persona defunta. Lo sdegno del popolo italiano, della gente vera, sincera, è profondo, anche nei confronti della Chiesa che sta dimostrando la sua viltà», commenta l'avvocato Paolo Giachini, legale di Erich Priebke, ai microfoni di «Tutta la città ne parla», su Radio3Rai. «Il diritto canonico parla di peccatori manifesti, Priebke veniva regolarmente confessato, è stato assolto dal clero, lo accettavano in Chiesa fino a pochi mesi fa, adesso non possono tirarsi indietro. Dico solo che lo hanno voluto a Roma per giudicarlo e condannarlo e ora se ne vogliono liberare». «Le esequie potrebbero essere celebrate in una chiesa protestante che magari accetta il rito cattolico, oppure fuori Roma o a Viterbo, in luoghi che non devono sottostare all'ordinario di Roma», aggiunge. «Non vogliamo dare adito a speculazioni, per questo non vogliamo celebrare il funerale di Priebke mercoledì prossimo (giorno in cui ricorre il 70esimo anniversario della deportazione nel ghetto di Roma, ndr), sottolinea inoltre Giachini.

Quagliarello. «Credo che il diritto cristiano a una sepoltura dignitosa vada preservata per tutti», ha detto a Mix24 su Radio 24, Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme Costituzionali. Quanto al divieto del Vaticano a celebrare funerali all'ex ufficiale SS, Quagliariello dice: «Ma questa è un problema di convenienza. La cosa importante è tenere la vita e la morte, fino a che possibile, fuori dalla vita polemiche pubbliche».

Belviso. «Priebke ha diritto di essere sepolto a Roma, perché è morto a Roma ed era residente a Roma», interviene Sveva Belviso, capogruppo capitolino Pdl, interpellata durante la trasmissione Agorà su Rai Tre. «È una questione delicata e questo ha portato il sindaco Marino a prendere una posizione, anche condivisibile, e a dire 'Roma non vuole che sia sepolto quì. Ma questa sarà un'altra delle cose su cui dovrà tornare indietro, perché un sindaco deve fare i conti con le norme».

Cacciari. «È assurdo che il sindaco gli rifiuti una sepoltura», dice anche Massimo Cacciari, già sindaco di Venezia, in una intervista a Il Messaggero, in merito alla sepoltura d Erich Priebke. «È un dibattito macabro e perfino grottesco che si arrivi a discutere se seppellire o meno una persona», afferma. «Siamo di fronte alla morte di un vecchio. Lo si seppellisca», rimarca, spiegando che «qui non è in discussione il pentimento e tantomeno il perdono. Priebke è morto, che Dio ne abbia misericordia».

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