Isabella, mamma di 4 figli morta in metro
Il marito: «Grazie per la solidarietà»

Ada, la signora dell'edicola di via Nocera Umbra che ha organizzato la colletta (foto Fabiano-Toiati)
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Mercoledì 28 Novembre 2012, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 21:40

di Laura Bogliolo

ROMA - C’ una Roma silente, invisibile e borbottona, nascosta tra le pieghe dei volti anonimi che si incontrano nei vagoni della metro e per le vie di periferia. Sguardi di sconosciuti che si impigliano distrattamente solo per qualche secondo. E chissà quale è stato l’ultimo sguardo che ha incrociato Isabella, la giovane mamma di quattro figli che ha saputo squarciare il velo dell’indifferenza di una città capace, finalmente, di sobbalzare, svegliata dall’ultimo ruggito di una leonessa. Massimo Gramellini, su La Stampa, ha definito Isabella una regina, nobile nello spirito, cosa ancor più rara del sangue blu per nascita. Per chi la conosceva è la ragazza instancabile dagli occhi grintosi e il sorriso dolce che si svegliava alle quattro del mattino per raggiungere con i mezzi pubblici da Torvaianica il bar di una viuzza del Tuscolano.

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IL MARITO DI ISABELLA

La mia regina uccisa dal lavoro

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E’ diventata ormai d’acciaio la catena della solidarietà per Isabella Viola, stroncata a 34 anni da un malore su un vagone desolato della metropolitana domenica 18 novembre (LA STORIA). Isabella è stata incoronata regina del paese reale: dalla mano tremante di Enrico, il barbiere di via Nocera Umbra che anche oggi ha partecipato alla colletta organizzata dal quartiere, dagli occhi immersi nelle lacrime di Faith, la collega del bar che racconta l’ansia di Isabella di arrivare puntuale a lavoro quella maledetta domenica, dalla voce rotta dal pianto di Andrea, collega e amico di famiglia, dal sorriso di quei quattro bimbi che hanno imparato dalla mamma che ogni giorno è una festa, anche se scende il buio.

Scivolano via nello scatolone dove c’è scritto “Aiutiamo i figli di Isabella” i sogni e le speranze di un quartiere che non vuole dimenticare la ragazza del bar che ogni tanto scompariva dal bancone, accucciata su un cassetta per riposarsi. «Continuano a partecipare tutti alla colletta – racconta la signora Ada, la giornalaia dell’edicola vicina al bar di via Nocera Umbra che ha organizzato la raccolta – è venuta tanta gente anche da altri quartieri per portare un po’ di solidarietà». Mentre Ada racconta, la triste processione di amici e sconosciuti continua anche oggi mentre c’è qualcuno che fa il segno della croce passando davanti al bar.

La solidarietà è esplosa anche sul web, con centinaia di mail arrivate da tutta Italia. Tutti vogliono aiutare la famiglia di Isabella, tutti vogliono contribuire anche con un piccolo gesto "per aiutare quella mamma lavoratrice così forte e così dolce".

Nel piccolo locale color rosa c’è Faith, giovane barista rimasta sola dietro il bancone. «Devo tutto a Isabella – dice Faith – mi ha insegnato lei a fare i dolci, era sempre gentilissima». E’ stata Faith a sentire per l’ultima volta Isabella. «Mi ha chiamata alle sette del mattino, mi ha detto “sto arrivando, non vi preoccupate” poi il silenzio, il cellulare non squillava più». Solo alle nove ha saputo che quella donna morta sotto la metro era Isabella, che la sua corsa per arrivare puntuale a lavoro era finita nell’ultimo battito di un cuore generoso . «Conoscevo Isa da una vita – dice Andrea Capanero, 31 anni – è stata lei a trovarmi un impiego nel bar, era una persona speciale, generosa, ma anche molto severa quando si parlava di lavoro».

La solidarietà del Campidoglio: sosterremo la famiglia. «Ho letto la struggente e commovente storia di Isabella, la mamma di 4 figli morta qualche giorno per un malore in metropolitana - commenta il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -. Un intero quartiere si sta mobilitando per sostenere economicamente la sua famiglia e anche l'Amministrazione capitolina vuole fare la sua parte. Nei prossimi giorni - conclude il sindaco - incontrerò il marito di Isabella e gli garantirò tutto l'impegno che potremmo mettere a disposizione per sostenere la sua famiglia che ha perso un punto di riferimento così straordinario».

Alessandro, il marito di Isabella, riesce a dire solo qualche parola. E’ stretto nel dolore, adesso deve pensare ai quattro bimbi. E’ andato a trovare Ada due giorni fa, ha passeggiato per il quartiere insieme ai suoi due figli più piccoli per «ringraziare tutti quelli che ogni giorno ricordano Isabella, grazie – dice – per una solidarietà infinita che non avrei mai immaginato».

Nessuno poteva immaginarlo, neanche quell’ultimo sguardo anonimo che si è posato distrattamente sul volto stanco di Isabella, su quel corpicino infreddolito che doveva correre per non far tardi a lavoro.

Isabella, mamma di quattro figli morta in metro. un quartiere si mobilità

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