Marine Le Pen su Twitter sotto falso nome: frasi razziste e insulti a politici e giornalisti

Marine Le Pen su Twitter sotto falso nome: frasi razziste e insulti a politici e giornalisti
di Francesca Pierantozzi
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Settembre 2015, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 18:40
Sdoganatrice ufficiale dell'estrema destra in Francia, volto rispettabile del Fronte Nazionale, Marine Le Pen fa il doppio gioco, almeno su twitter. Le Monde e Libération l'hanno smascherata: oltre all'autorizzata @MLP_officiel, sul social si aggira anche una più disinibita, verace e meno cerimoniosa @enimar68, pseudonimo di tale Anne Lalanne. Meno attenta alle apparenze, la suddetta Anne cita spesso e volentieri Fdesouche, il blog diventato tribuna dei nazionalisti e 'identitari' di Francia, si scaglia contro stampa e giornalisti, deride la ministra Najad Vallaud-Belkacem colta in flagrante delitto di parlare in berbero e soprattutto regola i conti con i suoi «nemici», anche quelli dentro al partito.



LA DIFESA

Marine ha ieri negato di essere Anne, ma i giornalisti sono sicuri di averla smascherata. Dentro al partito, c'è chi ha confermato. In qualche ora i suoi followers sono passati da duecento a 2500, e ieri sera continuavano a salire. La scelta del nome, d'altra parte, non è così originale: Anne è il secondo nome diMarine e Lalanne è il cognome di sua madre Pierrette. L'account poi è ancora più esplicito: enimar, ovvero l'anagramma di Marine, e 68, il suo anno di nascita. Se Marine fa gestire il suo conto ufficiale dal suo staff, che pesa ogni parola e bada bene soprattutto a twittare link di suoi discorsi a comizi e convegni, Anne è molto più sciolta, abusa di punti esclamativi, e si diverte a chiosare con abbondanti smiles le sue invettive contro giornalisti e detrattori. Meno scrupoli anche ad attaccare uomini o donne politiche per le loro origini. A gennaio, per esempio, Anne-Marine ha twittato un video in cui si vede Najat Vallaud-Belkacem parlare in berbero su un media marocchino. Anne trova disdicevole che lo faccia la portavoce del governo, e non menziona che si tratta di un video del 2009, quando, tra l'altro, Belkacem non era nemmeno portavoce. Se Anne, al contrario di Marine, preferisce ritwittare pensieri di altri, ha al suo attivo un centinaio di tweet originali. I giornalisti sono quasi sempre nel mirino. Non si salva nessuno, dall' Agenzia France Press a Libération, anche se sopra tutti detesta il sito Mediapart. Altro nemico da abbattere: l'ex tennista Yannick Noah, che aveva dichiarato di essere pronto a lasciare la Francia in caso di vittoria del Fronte nazionale. Risposta di Anne: grossissimo smile e l'invito a tutti: «Ora sapere cosa vi resta da fare».



IL PARTITO Anne si fa anchemeno scrupoli a regolare i suoi conti con i nemici interni. Le frecciate colpiscono soprattutto Bruno Gollnisch, amico del padre Jean-Marie, di recente espulso dal partito per le sue opinioni negazioniste su Olocausto e Seconda Guerra Mondiale. A Gollnisch, che si meraviglia che «la famiglia ignorasse fio a oggi le opinioni di Le Pen sulla seconda guerra mondiale» Anne risponde chiaro e tondo che no, nessuno le ignorava, e che «per questo MLP (Marine Le Pen) si è presentata contro Gollnisch alla testa del Fronte e l'ha battuto». Marine-Anne, presiederà oggi il Congresso Estivo del Fronte Nazionale a Marsiglia. Jean-Marie Le Pen ha già annunciato l'intenzione di fare il guastafeste e di presentarsi, nonostante l'esclusione. Ma la figlia è pronta a riceverlo in grande stile: con un colpo di mano ha liquidato lo storico servizio d'ordine del Movimento e ha ingaggiato dei buttafuori privati che non si lasceranno commuovere dal fondatore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA