Guarda che Luna: impalla la Terra e mostra il lato oscuro: la spettacolare foto della sonda Dscovr della Nasa

Guarda che Luna: impalla la Terra e mostra il lato oscuro: la spettacolare foto della sonda Dscovr della Nasa
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 6 Agosto 2015, 03:22 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 15:12

Guarda che Luna, guarda che mari!, parole e musica della Nasa. Sfrontato, il satellite si permette di impallare la Terra o quantomeno di nasconderne una bella fetta. E non teme di mostrare il suo lato oscuro. No, la foto non è un un collage (scusate, adesso si dice Photoshop) anche se lo sembra per la differenza netta dei colori: cupa e grigia la Luna, così deludente rispetto a quella che illumina le nostre notti, brillante e ammaliante la Terra, con i suoi mari celesti che surclassanno quelli lunari polverosi.

Però che effetto questa Luna mai vista così in evidenza rispetto alla Terra, nonostante sia quasi 4 volte più piccola.

E' che questa foto ad alta risoluzione tocca parecchie corde dentro di noi. E' stata scattata dalla sonda Dscovr appesa dal febbraio scorso a 1,6 milioni di chilometri dalla Terra, una distanza che le permette di galleggiare bilanciando perfettamente l'attrazione della Terra e quella del Sole. Punto Lagrangiano L1, dicono gli astronomi.

Arrivata da quelle parti, la sonda Dscovr della Nasa si è di fatto trasformata in un satellite che ha sempre i suoi "occhi", non solo fotografici, puntati sul lato illuminato della Terra e sul Sole, con la Luna che periodicamente le passa davanti impallando appunto un po' del pianeta. Il che spiega l'unicità di questa foto, preceduta solo da pallidi e scarsamente definiti esempi. Insomma, Terra e Luna intere che sorridono davanti all'obiettivo e alle spalle il Sole, però un po' di sbieco, così da non proiettare fastidiose ombre sulle protagoniste: l'Abc della fotografia.

DISTANZE

Mediamente la Luna si trova infatti a 400mila km della Terra mentre il Sole dista dal nostro pianeta 152 milioni di km.

Difficile farsene un'idea, eh? Restando con i piedi per terra è come se sistemassimo un pallone da pallamano (il Sole) sulla riga di porta di un campo da calcio, poi, nei pressi del dischetto del rigore (9 metri), troviamo Venere (guardate bene, è grande come un semino di miglio) e quindi, al limite dell'area di rigore (16 metri) la Terra (sempre un piccolissimo seme). La Luna, una capocchia di spillo, è a 4 cm dalla Terra.

Poi c'è Marte (mezzo seme...) a 25 metri. L'ultimo pianeta del Sistema solare a restare dentro il campo da gioco è Giove (pallina da golf) a 78 metri dal "Sole". Poi, per arrivare all'ultimo pianeta, Plutone, bisogna allineare (per il lato corto) 7 campi da calcio perché l'inquilino più periferico del nostro condominio (un'altra capocchia di spillo) orbita a 700 metri.

Tornando alla sonda-satellite Dscover, da ringraziare anche per una foto completa della Terra con i colori reali, ovvero affascinanti come quelli impressi sulla preistorica pellicola dagli astronauti delle missioni Apollo, va detto che la sua posizione è vitale per due aspetti: le immagini della Terra, che permettono di tenere d'occhio questioni climatiche ed ecologiche, e quelle del Sole. Immagini e rilevazioni magnetiche dell'attività solare: attività che in certe occasioni possono rappresentare un rischio per i satelliti (telecomunicazioni e ricerca) e per le stesse apparecchiature elettriche sulla Terra. La sentinella Dscover, insomma, permette di individuare flussi di particelle solari o l'evolversi di fenomeni magnetici quando manca ancora da un quarto d'ora a un'ora al loro impatto con l'orbita terrestre o con la Terra stessa. Sembra poco ma è un'enormità utilissima per studiare contromisure e non restare (pensiamo alla rete dei setelliti) accecati. Non deve essere un caso se anche l'Usaf, l'aviazione militare degli States, partecipa alla missione della sonda Dscvor, pensata nel 1998, realizzata nel 2002 ma poi in stand by per carenza di fondi fino al febbraio di quest'anno.

Infine c'è da volere bene alla sonda Deep Space Climate Observatory per le immagini del lato oscuro (meglio, nascosto) della Luna, quello che al 41% non potremmo mai vedere senza appunto l'aiuto di sonde o astronavi. Immaginare quello che di infinito c'è dietro la siepe non è male, ma vederlo, di tanto in tanto, è ugualmente meraviglioso.

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