Roma, Marino verso un rimpasto essenziale: tre new entry. Sel fuori giunta

Roma, Marino verso un rimpasto essenziale: tre new entry. Sel fuori giunta
di Simone Canettieri
4 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Luglio 2015, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 10:09

Sarà una giunta targata Partito democratico, quella che Ignazio Marino dovrà guidare per affrontare la 'Fase 2', il Secondo Atto della sua amministrazione, un rimpasto frutto di una tregua con il premier Matteo Renzi. Sinistra Ecologia e Libertà è out dall'esecutivo capitolino.

«Noi continuiamo a servire Roma anche in Consiglio comunale, le poltrone le lasciamo al monocolore del Pd» il commento al vetriolo dei vendoliani. E avvertono: «I dem dovranno assumersi le responsabilità». Sul colle capitolino si è pronti a ripartire. Già da domani. Rumors insistenti parlano di un accordo raggiunto tra il sindaco e il premier, nelle ultime settimane sfidanti in un duello a distanza animato più volte dagli ultimatum lanciati dal rottamatore all'inquilino di Palazzo Senatorio.

Intanto in Campidoglio si consuma uno strappo nella maggioranza.

Sel dice addio ai compagni democrat. «Non siamo soddisfatti dell'incontro col sindaco Marino. Allo stato attuale siamo fuori dalla Giunta - spiega il coordinatore romano di Sel Paolo Cento - e proporremo questa linea anche agli ordini dirigenti. Abbiamo offerto la massima disponibilità su nomi di alto livello con una proposta aperta - aggiunge - ma è evidente che la questione del vicesindaco è tutta legata al tema dell'alleanza col Pd: se il partito del sindaco vuol far saltare il centrosinistra a Roma se ne assume la responsabilità». Il rapporto Sel-Pd da ora si traduce in un «appoggio esterno politico». Che andrà verificato di giorno in giorno, «delibera per delibera».

Come a dire da oggi non garantiamo più nulla a prescindere. Un annuncio che preoccupa non pochi in Aula visto che da domani inizierà una 'minimaratonà in assemblea capitolina per dare l'ok entro il 31 luglio all'assestamento al bilancio 2015. Domani, insomma, sarà il D-Day del Campidoglio. E il sindaco-chirurgo presenterà con molta probabilità il suo nuovo team, 'orfanò in questi due anni di ben otto assessori. Sarà la nuova equipe con cui Marino entrerà ancora nella 'sala operatoria Roma' per tentare di rianimare una Capitale da più punti di vista: dal decoro ai trasporti. A questo punto il rebus del rimpasto si risolverà scegliendo esclusivamente i successori degli assessori dimissionari, ovvero di Luigi Nieri che ricopriva la carica di vicesindaco, di Guido Improta, assessore 'renziano' ai Trasporti e dell'ultima uscita di scena Silvia Scozzese, 'lady dei conti' del Campidoglio. Il deputato del Pd Marco Causi, salvo colpi di scena dell'ultima ora, dovrebbe diventare il nuovo numero due di Palazzo Senatorio prendendo la delega al Bilancio - compito che ha già svolto sul colle capitolino sotto la giunta Veltroni.

Di trasporti dovrebbe occuparsi Anna Donati, con alle spalle l'esperienza da assessore alla Mobilità sia a Bologna che a Napoli. Mentre la delega alla Periferie potrebbe andare alla 'new entry' Marco Rossi Doria, già sottosegretario all'Istruzione con i governi Monti e Letta. In serata è salito in Campidoglio il commissario dei dem a Roma Matteo Orfini per discutere gli ultimi ritocchi alla giunta. L'intenzione del chirurgo dem è chiudere con la partita rimpasto entro domani proprio nel giorno in cui il segretario del Pd Matteo Renzi è atteso alla Festa dell'Unità a Roma. Il sindaco però, secondo quanto si apprende, non ci sarà ad ascoltarlo.

Oggi nel frattempo Marino ha dovuto vestire i panni di assessore al Bilancio, per illustrare in commissione la manovra di assestamento. Un'occasione per allontanare le ombre gettate ieri dall'ex lady dei conti Scozzese nella sua lettera di addio - la tecnica venuta dall'Anci aveva denunciato l'uso spropositato di affidamenti diretti. «Abbiamo ridotto del 97% le spese per somme urgenze - dice Marino - da 100 milioni di euro spesi nel 2013 siamo arrivati nel 2015 al di sotto di 3 milioni». La 'Fase 2', il post 'Mafia Capitalè, partirà proprio dalla 'legalità contabilè e dal metter mano al delicato caso Atac, cercando di risolvere così il problema trasporti nella Capitale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA