Comune in bilico, allarme di Fitch
sui conti: «Instabilità condiziona rientro»

Comune in bilico, allarme di Fitch sui conti: «Instabilità condiziona rientro»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 25 Giugno 2015, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 10:49
Il doppio allarme di Roma Capitale mette insieme un'agenzia di rating e i consiglieri comunali di Sinistra ecologia e libertà, e già questa è una anomalia. I messaggi al sindaco però sono ovviamente molti differenti: l'agenzia Fitch apre il caso dei conti del Campidoglio, perché il piano di rientro rischia di andare in fumo. Sel invece pone le condizioni per restare in maggioranza, parlando di manutenzione delle strade e decoro e, dunque, invoca un cambio di marcia nell'attività amministrativa. La sintesi però è assai semplice: non si placa la tormenta dalle parti del Campidoglio e ogni giorno si aprono nuovi fronti.

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Ieri Fitch ha spiegato che a Roma è a rischio il piano di rientro, vale a dire lo strumento messo in campo per ripianare oltre un miliardo di euro di rosso che Marino ha trovato quando si è insediato in Campidoglio, due anni fa. Nel dettaglio ecco l'analisi dell'agenzia: «I recenti sviluppi politici nella città di Roma potrebbero indebolire la capacità dell'amministrazione capitolina di attuare il bilancio 2015 e quanto resta del piano di rientro 2014-2016». Sono «elementi importanti per ripristinare il surplus operativo necessario a coprire le spese, incluse quelle per il finanziamento del debito». Marino «non è indagato, ma le inchieste sulla corruzione che hanno coinvolto soggetti economici e amministratori potrebbero portare allo scioglimento del comune e a nuove elezioni. Una piena realizzazione del piano di rientro può riportare un piccolo surplus di bilancio di circa il 2% nel medio termine». Secondo l'agenzia «il ripianamento del debito è previsto dalle leggi italiane, ma l'obiettivo potrebbe essere mancato senza una piena applicazione del piano di rientro».

Come mai? «Le tasse comunali sulla proprietà e sulle persone fisiche sono già ai massimi di legge, una fase economica debole potrebbe colpire le entrate ed extra costi potrebbero arrivare dal Giubileo e dalla possibile candidatura alle Olimpiadi del 2024. A marzo noi abbiamo confermato il rating BBB/Negative. Una conferma che rifletteva, tra i diversi fattori, un basso debito pubblico di circa 1,5 miliardi di euro e la prospettiva di finanziamenti ad hoc dal governo nazionale». L'outlook (vale a dire la previsione) negativo «riflette le incertezze politiche e il rischio del fallimento del piano di rientro nel ripristinare un surplus operativo».

Marino però fa notare: anche Fitch dice che devo andare avanti per non compromettere il risanamento dei conti. Commento ufficiale del Campidoglio: «Fitch ribadisce la bontà e l'importanza dell'azione di risanamento delle casse del Campidoglio messa in atto con il piano triennale dalla giunta Marino. È la stessa agenzia di rating, infatti, a sottolineare che la completa attuazione del piano consente di riportare in equilibrio strutturale i conti di Roma Capitale. Il lavoro di Fitch dimostra la grande importanza che viene attribuita al piano di rientro e testimonia la necessità di proseguire in questa operazione virtuosa di risanamento dei conti».



A SINISTRA

C'è poi la tormenta politica, la madre di tutte le domande: Marino ce la farà ad andare avanti? Se il sindaco è stato attaccato dall'alto, da Renzi, che ha espresso tutto il suo malcontento per come viene amministrata Roma, le cose non vanno benissimo neppure a sinistra. Sel per oggi ha convocato una conferenza stampa in cui illustrerà le condizioni per proseguire l'esperienza di Governo. Fino a qualche giorno fa i vendoliani parlavano addirittura di «azzeramento» della giunta, ultimatum che aveva fatto dire al vicesindaco Luigi Nieri, espressione di Sel: «Allora mi dimetto». Oggi su questo Sel è meno perentoria, anche perché facendo saltare il tavolo farebbe un grande favore a Renzi che sta cercando il modo per mandare a casa Marino senza traumi. A partire dal capogruppo Gianluca Peciola, il partito presenterà una lista di cose da fare, «altrimenti meglio staccare la spina». In primis, chiederanno a Marino azioni immediate per il decoro, dalla manutenzione delle strade alla cura del verde. Spingeranno poi per una serie di misure per il welfare e per l'emergenza abitativa.