Giubileo, il governo fa slittare la delibera con i fondi al Comune

Giubileo, il governo fa slittare la delibera con i fondi al Comune
di Fabio Rossi
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Venerdì 12 Giugno 2015, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 16:24
Slitta alla prossima settimana la delibera del consiglio dei ministri che dovrà definire fondi e struttura organizzativa in vista del Giubileo straordinario che partirà l'8 dicembre. Il Governo sta continuando a lavorare sul provvedimento, che permetterà al Campidoglio di spendere circa 530 milioni, senza però prevedere trasferimenti di fondi cash dallo Stato a Roma Capitale. Quasi definiti anche i ruoli istituzionali: al prefetto Franco Gabrielli saranno affidati compiti di coordinamento degli eventi legati all'Anno santo, al sindaco Ignazio Marino l'avvio dei progetti da realizzare in pochi mesi, con un iter più snello rispetto all'ordinaria amministrazione. A suggerire un rallentamento dell'atto conclusivo della trattativa per il Giubileo, a quanto si apprende, ci sarebbero anche motivazioni di natura politica: Palazzo Chigi preferirebbe superare questi giorni di bufera, sul fronte dell'inchiesta Mafia Capitale, prima di emanare una delibera che qualcuno, visto il periodo di fibrillazione, potrebbe strumentalmente bollare come un “regalo” a Roma.



I FONDI

Al Comune di Roma sarà concessa la possibilità di spendere oltre mezzo miliardo, fuori dai vincoli del patto di stabilità, per avviare i progetti concordati nella cabina di regia con Governo, Vaticano e Regione. Non si tratterà di soldi “veri”, però, ma di anticipazioni concesse dalla gestione commissariale del debito pregresso, guidata da Massimo Varazzani, che dal 2008 sta colmando una voragine di oltre 10 miliardi di euro formatasi, nel corso del tempo, nelle casse di Palazzo Senatorio. Per organizzare e gestire l'Anno santo sarà quindi a disposizione una cifra totale di 400-440 milioni in un biennio, ai quali se ne aggiungeranno altri 90 derivati dalla vendita di una parte del patrimonio immobiliare del Comune. La soluzione individuata dall'esecutivo nazionale, però, non sarà concessa al Campidoglio senza contropartita. Il Governo ha infatti deciso di istituire una commissione di controllo sul debito dell'amministrazione capitolina, incaricata di vigilare su tempi e modi del piano di rientro. A formarla saranno un rappresentante di Palazzo Chigi (con funzioni di presidenza), due esponenti del ministero dell'Economia, uno del Viminale e un altro del Campidoglio. Insomma, si tratterebbe di un organo con quattro componenti scelti dal Governo e uno dal Comune.



I POTERI

Il Governo sembra intenzionato a concentrare i poteri straordinari per l'evento religioso tra Marino e Gabrielli. Il coordinamento della macchina organizzativa sarà affidato da Palazzo Chigi al prefetto, soprattutto nei giorni di massimo afflusso di pellegrini. Gabrielli dovrà occuparsi anche di vigilare sulla regolarità degli appalti e degli acquisti, assorbendo al contempo responsabilità sulla gestione quotidiana del Giubileo. Al sindaco saranno invece affidati compiti “legislativi” da Stato e Regione, come prevede anche lo Statuto di Roma Capitale, per velocizzare iter decisionali e burocratici che, con le normali procedure, rischierebbero di concludersi troppo tardi. Il chirurgo dem dovrà avviare tutti cantieri, con particolare riguardo per il settore della mobilità e dei trasporti, che sarà cruciale durante l'Anno santo.