Il suo avvocato: depresso, non povero. «Franco Califano non è attualmente in uno stato di difficoltà economiche tali da rientrare nella legge Bacchelli. È a casa da tre mesi per via di un incidente ed è come un leone in gabbia. È solo depresso. Sta facendo riabilitazione e attorno a Natale riprenderà a lavorare. Le sue esternazioni solo quelle di una persona preoccupata per il suo futuro, ma chi non lo è di questi tempi?». Ad affermarlo è il legale del cantante, l'avvocato Marco Mastracci, che interviene con queste precisazioni sulle dichiarazioni rilasciate da Califano al Corriere della Sera. L'avvocato sottolinea anche anche l'agente di Califano, Roberto Gregori, è sulle sue posizioni: «È inutile che chiamiate Gregori - avverte il legale - perché la pensa come me. Certo se non dovesse più cantare potrebbe avere qualche problema. Ma lo scorso anno Califano ha fatto ben 50 serate e pubblicità. Ora, non lavorando da tre mesi, ne risente anche economicamente. Ma è questione di poco e tornerà a guadagnare. Ne sono certo».
Autore affermato, padre di molti indimenticabili successi - come Minuetto, Tutto il resto è noia, La musica è finita - ma anche protagonista di una vita spericolata e piena di eccessi, Califano sostiene di non riuscire a vivere con i diritti d'autore che pure percepisce regolarmente: «Non so bene come funzioni la Siae, so soltanto che prendo circa 10 mila euro a semestre che non aumentano nè diminuiscono mai.- racconta- Non ce la faccio, oltretutto vivo in affitto. E in questo momento non sono più autosufficiente con tutto quello che la cosa comporta». Di qui l'idea di rivolgersi allo Stato chiedendo di ricevere il vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli. Lo sostiene il senatore pdl Domenico Gramazio, che conferma: «presenterò al ministro Bondi la proposta. Perchè è un poeta che ha scritto alcune delle canzoni più belle della storia della musica».
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