Strade, ecco il piano del Comune: «Case a chi ripara le buche»

Strade, ecco il piano del Comune: «Case a chi ripara le buche»
di Simone Canettieri
4 Minuti di Lettura
Martedì 27 Gennaio 2015, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 09:27

Un piano anti-buche per risanare subito, entro marzo, 250 mila metri quadri di strade malmesse della grande viabilità di Roma.

Interventi che saranno triplicati entro agosto per raggiungere il 15 per cento delle vie capitoline. Il tutto per un investimento da sei milioni di euro. Ancora: nuova segnaletica orizzontale davanti a 143 tra scuole e università. E poi un'altra novità: se il cantiere della “grande opera” che costeggiate tutti i giorni vi sembra eterno - tipo quello della Panoramica - adesso potrete fare il conto alla rovescia. Un cartellone luminoso scandirà il countdown. «Una sorta di auto-ghigliottina per l'amministrazione», ha detto l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci. Che nella foga di presentare il nuovo piano - rubando un po' la scena al sindaco Ignazio Marino - ha snocciolato la strategia del Campidoglio per continuare ad asfaltare ciò che rimane fuori dai primi investimenti: barattare beni pubblici con appalti di manutenzione. Cioè: vendere i palazzi ai privati che poi si occuperanno di rifare le lingue di cemento nei municipi. Do ut des.

IL PROGRAMMA

In un'ottica «di trasparenza e di condivisione con i municipi» sono stati indicati i lavori di rifacimento del manto stradale che partiranno da subito lungo le principali arterie della Capitale.

Tutti i quartieri sono stati coinvolti. Si parte con il tratto di via del Tritone compreso tra via due Macelli e piazza Barberini per arrivare sulla Cassia. Si interverrà in due modi: al 50 per cento delle strade sarà rifatto il tappetino, per l'altra metà dei tratti si andrà più a fondo con il rifacimento del binder.

È solo il 5 per cento della rete viaria del Comune, destinato a triplicarsi entro l'estate. «Una commissione di geometri - ha spiegato Marino - controllerà sul campo la bontà dei lavori». Con il piano si rivedono anche tutti gli interventi delle società di servizi per evitare sovrapposizioni o cantieri eterni. La parola d'ordine sarà: addio “romanella”. Ancora Marino: «Non basterà più una spennellata di catrame ma verrà rifatto il manto in modo da potere durare per alcuni anni».

Altro intervento previsto dal Piano riguarda il rifacimento della segnaletica orizzontale davanti a 143 tra scuole ed istituti universitari insistenti sulla grande viabilità, «segnaletica realizzata con vernici bicomponenti con micro sfere di vetro per garantire una più alta visibilità e una maggiore durata», ha detto Pucci. In via del Corso e in via del Tritone, inoltre, è prevista l'introduzione di segnaletica in gocciato plastico con una garanzia di durata di 3 anni.

Per le grandi opere il Comune ha pensato di far installare una clessidra 2.0.

IL CARTELLO

Un cartellone luminoso con il countdown che indica la fine dei lavori. Una cartellonistica elettronica sui grandi cantieri dalla quale poter verificare i giorni mancanti per la realizzazione dell'intervento, novità che prevede anche una serie di penali in caso di inadempienza e non rispetto, da parte delle ditta, della tempistica di consegna.

L'IDEA

Ma visto che le risorse sono quelle che sono, ecco l'idea per non far fermare le ruspe. E cioè: scambiare gli immobili comunali da vendere con opere pubbliche, in primis il rifacimento delle strade. Un modo per sburocratizzare le pratiche, saltando un paio di passaggi. L'obiettivo è fare gare al rialzo con gli immobili da dismettere come corrispettivo: ad aggiudicarsele sarà chi, di volta in volta, offrirà più lavori in cambio. Partendo dalla delibera, che dovrebbe andare a breve al voto dell'Assemblea capitolina e che «prevede di alienare circa 300 milioni di euro di edifici - hanno annunciato il sindaco Marino e l'assessore Pucci -, immaginiamo la possibilità di scambiare immobili con lavori pubblici».

La decisione è presa perché la procedura è consentita nell'articolo 53 del codice appalti. «Ora si stanno facendo verifiche tecniche». Per finanziare il piano presentato oggi le risorse ci sarebbero a prescindere, ma con il baratto in cantiere l'operazione anti-buche potrebbe risultare ancora più snella.

IL COMMENTO

Il piano di manutenzione straordinario è stato accolto in maniera positiva, dall'Acer, l'Associazione dei costruttori, almeno dal punto di vista della buona volontà. Ragiona infatti il presidente Edoardo Bianchi: «È sicuramente un buon inizio, soprattutto per la trasparenza. Certamente le risorse oggi messe in campo - continua il presidente dei costruttori romani - non possono che essere considerate il primo passo di un progetto ben più ampio di riqualificazione della viabilità, che è indispensabile per garantire sicurezza e decoro alla nostra città. Servono almeno duecento milioni di euro all'anno per cinque anni per interventi di carattere strutturale - afferma Bianchi - che consentiranno successivamente di poter far ricorso alla sola manutenzione ordinaria».