Norman Atlantic, ancora fiamme sul ponte 4 del traghetto

Norman Atlantic, ancora fiamme sul ponte 4 del traghetto
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Martedì 6 Gennaio 2015, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 20:29

Un principio di incendio si è sviluppato sul ponte 4 del traghetto Norman Atlantic, ormeggiato al porto di Brindisi, dopo il naufragio avvenuto il 28 dicembre davanti alle coste albanesi. Si tratta di un focolaio che si è alimentato nuovamente, anche a causa del vento, facendo divampare le fiamme. In realtà i focolai sul relitto non si sono mai arrestati e continueranno per diversi giorni.

Il procuratore capo di Bari Giuseppe Volpe e il pm inquirente Ettore Cardinali sono intanto orientati a chiedere al giudice delle indagini preliminari del tribunale del capoluogo pugliese che vengano eseguiti accertamenti irripetibili nella forma dell'incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sul naufragio.

Se la richiesta venisse accolta ogni esame, ad esempio l'analisi delle vetture presenti ancora nella motonave, i dispositivi antincendio e l'impianto di videosorveglianza, oltre alle altre dotazioni di sicurezza, sarà effettuato una sola volta, alla presenza anche dei consulenti degli indagati e delle parti offese.

E le prove acquisite sarebbero poi utilizzate e presentate in un eventuale processo.

L'incidente probatorio sarà chiesto anche per gli accertamenti sulle due scatole nere e per le autopsie. La Procura barese ha già notificato l'affidamento d'incarico e sta preparando le notifiche per l'accertamento sulle due scatole nere recuperate a bordo del relitto.

La motonave è costantemente monitorata e sottoposta a ispezioni da parte dei tecnici del Nia (Nucleo Investigazioni Antincendio) e dei vigili del fuoco di Brindisi. Da un primo sopralluogo compiuto da un funzionario del Rina (Registro Navale) è emerso che il relitto «non dovrebbe correre rischi se non verrà rimosso».

«Allo stato - ha spiegato ieri il procuratore - è possibile accedere al ponte 3 dove c'è una temperatura di circa 80 gradi, mentre negli altri ambienti le temperature superano ancora i 200 gradi». Volpe ha poi assicurato che «non ci sono lesioni dello scafo e quindi non ci sono sversamenti», ma «sappiamo che all'interno ci sono derrate alimentari e la nostra preoccupazione è arrivare al più presto alla rimozione dei mezzi contenuti nel garage e delle derrate alimentari deperibili».

Se non sarà possibile rimorchiarlo sino a Bari, il relitto potrebbe essere comunque spostato su una banchina più idonea del porto di Brindisi e posizionato perpendicolarmente per consentire di «tagliare il portellone di poppa ed estrarre i veicoli».

Gli investigatori intanto hanno potuto comunque accedere alla sala di controllo dei motori, la 'engine

control room', che si trova sul ponte 3 del traghetto.

Da Berlino l'Autorità Federale Investigativa sugli incidenti nautici ha fatto inoltre sapere di aver predisposto un pool di investigatori tedeschi per collaborare con le autorità investigative italiane. Tra le vittime accertate, infatti, ci sono due cittadine tedesche, tra cui una 15enne, e la madre di quest'ultima che risulta dispersa insieme con un'altra decina di passeggeri.

Sui numeri, però, ancora non c'è chiarezza e il procuratore Volpe ha sottolineato ancora una volta «le difficoltà di comunicazione con la Grecia». Mancate risposte che hanno costretto gli inquirenti a rinviare di una settimana (12 gennaio) l'affidamento dell'incarico per le autopsie sulle nove salme.