Numana, uccide moglie, figlio e si spara in testa: non accettava la separazione

Numana, uccide moglie, figlio e si spara in testa: non accettava la separazione
di Maria Paola Cancellieri
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Martedì 9 Dicembre 2014, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 15:38

ANCONA Due donne uccise da mariti gelosi a distanza di poche ore nelle Marche. A Numana, a 20 chilometri da Ancona, ai piedi del Conero, una vera e propria strage. Colto da un raptus di follia e non rassegnato alla fine del suo matrimonio, Daniele Antognoni, un magazziniere di 39 anni, ha freddato con diversi colpi partiti da una Beretta calibro 9, regolarmente detenuta, l'ex moglie di 28 anni Paula Corduneanu, 28 enne di origine romena e il figlio di appena 5 anni. Poi con la stessa arma si è suicidato.

LA RICOSTRUZIONE

L'uomo, che sparava al poligono e aveva il porto d'armi, era separato dalla donna dalla scorsa estate. «Christian è l'unica cosa che ho» scriveva su Facebook.

Ieri non è andato al lavoro. Ha annunciato per telefono alla ex moglie il suo arrivo nell'appartamento di via Litoranea dove la mamma viveva con il piccolo Christian. La donna, temendo il peggio ha telefonato alla centrale del 112 per chiedere aiuto. I carabinieri l'hanno rassicurata sull'invio di una pattuglia consigliandole di non aprire la porta. Invece l'ha fatto, forse convinta dalla parole di Antognoni.

Appena in casa, le ha sparato a bruciapelo 2 colpi al petto, freddando anche il figlioletto, per poi uccidersi. Quando i militari sono arrivati sul posto la strage si era già consumata. Distese a terra sul corridoio d'entrata c'erano i corpi: il cuore della mamma, supina con i piedi rivolti verso l'ingresso, batteva ancora ma si è fermato prima dell'arrivo dell'eliambulanza. Christian era già morto stava quasi inginocchiato vicino a lei, come se avesse cercato di soccorrerla. Il padre, invece, aveva la testa rivolta verso il portone in un lago di sangue, in posizione diametralmente opposta rispetto a chi aveva amato di più nella sua vita.

Un omicidio-suicidio con un unico sopravvissuto, il pitbull di un anno del bambino, richiuso al momento della mattanza in una stanza dell'appartamento, e poi consegnato dagli investigatori dall'Asur.

Alcuni residenti della zona hanno raccontato di aver sentito sparare 7-8 colpi ravvicinati. Gli elementi raccolti dagli inquirenti non lasciano dubbi sul movente di queste morti. L'uomo era accecato dalla gelosia ma nessuno della sua cerchia di affetti aveva intuito il peggio.

A PESARO

È morta alle 7.30 di ieri mattina, invece, massacrata di botte con un bastone alla testa che le ha cancellato il cuoio capelluto, Rossella Iatesta. La casalinga di 46 anni, mamma di un bambino di 9, è stata aggredita e finita nella sua villetta a San Filippo sul Cesano, nel comune di Mondavio (Pesaro Urbino) dal marito. Gino Ruggeri, 48 anni, ha poi tentato invano di togliersi la vita ingerendo un insetticida e rinchiudendosi nel sottotetto della stessa abitazione. Si trova ricoverato in ospedale in condizioni disperate, piantonato dai carabinieri.

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