Eternit, l'Anm: «Cambiare la prescrizione? Lo diciamo da anni»

Eternit, l'Anm: «Cambiare la prescrizione? Lo diciamo da anni»
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Giovedì 20 Novembre 2014, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Cambiare il reato di prescrizione. A dirlo, dopo l'annullamento della condanna da parte della Cassazione, sono Renzi e l'Anm. La prima sezione penale Cassazione ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza dicondanna per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel maxiprocesso Eternit. Sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime. La prescrizione è maturata al termine del primo grado.

Renzi: prescrizione è un incubo O una vicenda come Eternit «non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione» perché «non ci deve essere l'incubo della prescrizione», ha detto il premier Matteo Renzi a Rtl: «le domande di giustizia - osserva - non vengono meno» nel tempo. «Cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco della prescrizione». «Da cittadino mi colpiscono le interviste ai familiari e mi fanno venire anche un po' di brividi. Perché mostrano un'abilità straordinaria perché credono nella giustizia più di quanto ci creda talvolta un servitore dello Stato e continuano a combattere non perché le morti siano consolate - sono inconsolabili - ma per l'idea di attaccarsi fortemente alla giustizia come etica di un Paese. È un dolore e una bellezza senza fine».

«Non è possibile su alcune vicende avere regole che col tempo fanno saltare la domanda di giustizia, perché ci sono dei dolori che non hanno tempo», sottolinea Renzi. «Dobbiamo far sì che i processi siano più veloci e non ci sia modo di chiudere la partita più velocemente perché è passato tanto tempo come se le domande di giustizia venissero meno.

No, non vengono meno». «La giustizia deve essere tempestiva. Non possiamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti», sintetizza poi il premier su Twitter.

L'Anm «I magistrati hanno sollevato da anni il problema della prescrizione», ricorda anche il presidente dell' Anm Rodolfo Sabelli «alla luce del dibattito pubblico che si è sviluppato sulla vicenda Eternit e che ha visto anche l'intervento del Presidente del Consiglio». «Non è che solo oggi sull'onda di una sentenza su fatti così drammatici che ci interroghiamo sulla prescrizione», rileva Sabelli, pur premettendo che l'Anm «non entra nel merito specifico del processo».

«Già nel 2005, quando venne approvata la ex Cirielli, dicemmo che era una pessima riforma che avrebbe creato tanti problemi». Un tasto su cui l'Anm ha insistito numerose volte: da ultimo, come ricorda il presidente del sindacato delle toghe, anche con una slide all'Assemblea generale dei magistrati che denunciava come «la prescrizione vanifichi il lavoro di anni di magistrati e forze dell'ordine». «Una riflessione ripetuta appena ieri alla Camera», aggiunge Sabelli, riferendosi alla sua audizione su questa tematica davanti alla Commissione Giustizia.

Ma non basta: «Anche quando il Governo ha manifestato la volontà di intervenire sulla prescrizione, abbiamo detto come fosse inadeguato un intervento limitato solo a sospendere la prescrizione per due anni in appello e di uno in Cassazione, perchè non destruttura la ex Cirielli. E quando c'è stata la riforma della corruzione con la legge Severino abbiamo ricordato che il Consiglio d'Europa aveva già richiamato l'Italia sulla necessità di i8ntervenire sulla prescrizione». «È dunque la politica - evidenzia Sabelli - che si deve interrogare sulla necessità di provvedere con urgenza ad una profonda riforma della prescrizione». E a chi gli chiede se alla luce dei passati appelli inascoltati abbia comunque la speranza che questa volta si intervenga davvero, il leader dei magistrati risponde: «Non perdo mai la fiducia; purtroppo però non bisognerebbe mai attendere che un caso giudiziario porti all'attenzione un problema che esiste davvero, oggi quello della prescrizione, domani un altro».

Grasso «Non ho letto la sentenza sul caso Eternit e non posso commentare, ma c'è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata al più presto, sono 15 anni che lo dico». Il presidente del Senato, Pietro Grasso, interviene nel dibattito sulla prescrizione. «Per me - osserva il presidente del Senato rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento alla sentenza della Cassazione - è una buona notizia sapere che oggi tutti vogliono cambiare la legge sulla prescrizione». «Un problema a cui, invece, - sottolinea Grasso - la risposta che è stata data è quella della legge Cirielli del 2005».

«Spero che la politica non abbia l'atteggiamento del coccodrillo e che ci sia una politica del prima e non del dopo, per questo la legge sulla prescrizione va cambiata al più presto» ribadisce Grasso che ricorda come «ci sono alcuni ddl pendenti tra Camera e Senato» e «la stessa commissione Giustizia del Senato ha rilevato che sono più avanti i lavori nell'analoga commissione della Camera e che quindi si partirà da lì». «Poi il governo ha chiesto di intervenire anche su questo tema» osserva il presidente del Senato. All'osservazione che comunque la prescrizione ha un suo valore giuridico Grasso replica «un principio che con il solo passaggio del tempo determina l'impunità non mi sembra equo».

Lutto cittadino a Casale Monferrato, nell'Alessandrino Lo ha proclamato il sindaco, Titti Palazzetti, che questa mattina sarà in piazza con i suoi concittadini per protestare contro l'annullamento per prescrizione della condanna. Il sostituto procuratore della Cassazione Francesco Iacoviello aveva chiesto di dichiarare prescritto il maxi-processo Eternit per disastro ambientale e, di conseguenza, di annullare la condanna a 18 anni di carcere per l'unico imputato, che era stato condannato dalla corte d'appello di Torino il 3 giugno 2013.

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