Barbara D'Urso contro l'ex marito: mantieniti da solo

Barbara D'Urso contro l'ex marito: mantieniti da solo
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 15 Aprile 2015, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 21:24

«Il mio ex? Si mantenga da solo». Barbara D'Urso, finita sul registro degli indagati della procura di Roma per violazione degli obblighi di assistenza familiare perché in barba a una sentenza dello scorso settembre non ha versato quarantamila euro di arretrati al secondo ex marito, il ballerino Michele Carfora, tace per non scatenare ulteriormente il mondo del gossip.

Ma rilancia l'offensiva attraverso il legale che la rappresenta. «Ombre sulla D'Urso? È ingiusto», premette l'avvocato Paolo Colosimo, «Ha improntato tutta la sua vita alla rettitudine, è una indiscussa paladina della giustizia.

Ecco perché chiariamo la nostra linea difensiva». Che, in sintesi, è la seguente: «Il signor Carfora lavora, ha una casa, una compagna e una bambina di tre anni. Ha una nuova vita e non ha bisogno del sostegno dalla ex». Motivo per cui Barbara D'Urso ha già impugnato la sentenza civile, divenuta esecutiva in dicembre, in base alla quale dovrebbe versare all'ex marito ballerino un assegno mensile di mille euro e 40.000 di arretrati.

​L'ASSO

Un nuovo procedimento pende ora davanti alla Corte di appello civile di Roma. E stavolta la D'Urso e il suo collegio legale puntano su una recente pronuncia della Cassazione che potrebbe rivelarsi un asso nella manica. La Suprema Corte ha infatti stabilito che è legittimo interrompere il versamento degli alimenti all'ex coniuge nel caso questi conviva stabilmente con un'altra persona dopo la fine del matrimonio. «Ecco perché le pretese dell'ex marito della signora d'Urso sono inaccettabili», aggiunge l'avvocato. «Senza contare che il matrimonio si era sciolto per causa di lui ed era durato solo tre anni». La conclusione: visto che si è rifatto una nuova famiglia, Carfora si organizzi nel migliore dei modi senza pretendere da altri.

LA QUERELLE

Ma il ballerino, di dodici anni più giovane, non intende affatto tirarsi indietro. Anzi, è stato proprio lui che presentando un esposto in procura ha portato all'iscrizione della conduttrice Mediaset sul registro degli indagati. Un atto dovuto, per ora, da parte del sostituto procuratore Vincenzo Barba. «La D'Urso? È la regina della televisione italiana», ribatte l'avvocato Antonio Malzone che assiste Carfora. «Prima c'erano Corrado, Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Ora c'è lei. La donna è stata equiparata all'uomo o no? Quello della Cassazione è un aggiornamento, ma i principi sono gli stessi: l'assegno di mantenimento va sospeso di fronte a una convivenza stabile, non eliminato. E poi in questo caso parliamo di arretrati», spiega il battagliero legale. «Carfora non ha intenzione di speculare né sulla immagine né sui soldi della D'Urso. Ha perso il contratto al teatro Sistina e si è trovato in difficoltà economiche. Rischia di perdere anche la casa. Quando si risolleverà rinuncerà al pagamento. Ha intenzione di aprire una scuola di ballo. E con quanto statuito dal giudice l'avrebbe già inaugurata».

«NESSUNA PRETESA»

Carfora, da parte, sua taglia corto: «Avrei fatto a meno di tutto questo». Sul suo matrimonio finito si era sbilanciato un anno fa: «La nostra storia non ha inciso certo positivamente sulla mia carriera. Quando l'ho conosciuta già facevo questo mestiere e avevo ruoli da protagonista. La storia con lei mi ha creato qualche problema...». «Anzi, a dirla tutta - aveva aggiunto - è stata proprio lei a sfruttare la storia del baby fidanzato. A me la relazione non è certo servita per fare carriera, anzi. Ma l'anno dopo le nostre nozze lei è stata chiamata a condurre il Grande Fratello». Intanto la conduttrice, nelle prossime settimane, potrebbe essere sentita in procura.