Castelluccio e i suoi Piani, il «piccolo Tibet» al confine tra l’Umbria e le Marche.
Chi non ama lo sci da discesa, da qui, può partire per escursioni sugli sci da fondo o le ciàspole. Iniziano dal posteggio di Monte Prata, o dal vicino Passo di Gualdo, alcuni degli itinerari di sci-alpinismo più classici e frequentati dell’Appennino.
Monte Prata, piccola stazione sciistica in provincia di Macerata e in comune di Castelsantangelo sul Nera, ha il fascino di tante località dell’Appennino che non giocano a scimmiottare le Alpi, ma valorizzano bene quello che hanno. La neve, che finalmente ha iniziato a scendere. Il terreno ripido, ricco di cambi di pendenza, scoperto in alto e rivestito da una fitta faggeta più in basso.
Completano il quadro i panorami. La gastronomia che include lenticchie di Castelluccio, ciaùscolo di Visso, pecorino e prosciutto di Norcia. E una grande natura, dato che la zona, nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, ospita il cervo, l’aquila, e una nutrita colonia di lupi.
Il domaine skiable di Monte Prata si raggiunge da Castelsantangelo e Visso, nelle Marche, oppure da Norcia in Umbria. Chi percorre la via Salaria può arrivare quassù da Arquata del Tronto, scavalcando il valico di Forca di Presta o quello di Forca Canapine, e poi attraversando il Pian Grande di Castelluccio, e poi il Pian Perduto.
Per sciare, il comprensorio offre una seggiovia di quasi un chilometro di sviluppo e uno skilift, al servizio di cinque piste. Alcune sono facili, la “Stadio dello slalom” è una rossa abbastanza ripida, la “Valle dell’Angelo”, nera, è adatta anche ai buoni sciatori. I ragazzi del posto creano un piccolo snowpark. Un tapis roulant e un campo scuola sono a disposizione dei principianti e dei bambini. Si scia tra i 1500 e i 1800 metri di quota.
Visso e Norcia, basi per salire a Monte Prata, sono due notevoli centri d’arte, con monumenti e splendide chiese medievali. Nella prima, nel Museo diocesano, sono esposti statue e dipinti medievali e il manoscritto de «L’Infinito» di Giacomo Leopardi. Nella seconda accoglie turisti e fedeli la basilica di San Benedetto, che ha inglobato i resti della casa natale del Santo.
L’Hotel La Baita, accanto alle piste di Monte Prata, ricorda un altro personaggio che ha amato la natura e i Sibillini. A fondarlo, infatti, è stato Maurizio Montalbini, lo «speleonauta» che ha battuto più volte i record di permanenza nelle grotte, e che tra il e il 1992 ha trascorso 366 giorni sottoterra in una cavità del Monte Nerone. Da qualche anno Maurizio non c’è più. Ma il suo amore per la montagna e la natura vivono ancora ai piedi dei Monti Sibillini.
I NOSTRI CONSIGLI
Hotel La Baita e ristorante Nido delle Aquile, Monte Prata
333.6945392, www.monteprata.it
Impianti di risalita Monte Prata
0737.98321-0737.98112
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
0737.972711 www.sibillini.net
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