La storia di Sammy, ha 18 anni ma ne dimostra 60
Corre contro il tempo per realizzare i suoi sogni: dalla Route 66 all'incontro con James Cameron

La storia di Sammy, ha 18 anni ma ne dimostra 60 Corre contro il tempo per realizzare i suoi sogni: dalla Route 66 all'incontro con James Cameron
di Sabrina Quartieri
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Sabato 15 Novembre 2014, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:33

La vita di Sammy corre più velocemente di quella degli altri. Ha diciotto anni ma è come se ne avesse sessanta.

Eppure il giovane, affetto da progeria o sindrome dell’invecchiamento precoce, ha già realizzato i suoi sogni nel cassetto: percorrere la famosissima Route 66, incontrare l’ideatore della serie ‘I Simpson’ e il grande regista James Cameron.

In un certo senso questo giovane l’America l’aveva già vista.

Ma sempre e solo attraverso le finestre dell’ospedale di Boston dove, periodicamente, viene sottoposto a cure mediche sperimentali per rallentare il decorso della sua malattia: la progeria, appunto, o Sindrome di Hutchinson-Gilford (HGPS), il cui nome deriva dal greco e significa "prematuramente vecchio". Una patologia genetica rarissima caratterizzata dalla comparsa di un invecchiamento precoce nei bambini (ne sono colpiti uno ogni 4-8 milioni di nati), senza comprometterne le facoltà mentali.

Sammy Basso, di Tezza sul Brenta un paesino in provincia di Vicenza, si è da poco diplomato. Un ragazzo ‘speciale’, si direbbe: pesa appena 20 chilogrammi ed è alto un metro e 38. Ha gli occhi piccoli e verdi, il volto già segnato dalle rughe e la testa senza capelli. Che si sappia, è il giovane più longevo con questa malattia. Proprio per questo Sammy vive la vita come se ogni giorno fosse il più bello. E soprattutto non smette mai di sognare. Lo scorso settembre il suo più grande sogno diventa realtà: si parte per il grande viaggio ‘on the road’, per percorrere la mitica Route 66, resa celebre da Jack kerouac e Bob Dylan.

Con lui ci sono i suoi genitori Laura e Amerigo e il compagno di classe Riccardo. Insieme alla famiglia e all’amichetto, Sammy attraversa l’America da Chicago a Los Angels, passando per i paesaggi della Monument Valley, del Gran Canyon e di Las Vegas.

Il ‘Viaggio di Sammy’, oggi, è diventato un emozionante racconto prodotto da ‘Stand By Me’ di Simona Ercolani per National Geographic Channel che andrà in onda su Nat Geo People ogni martedì alle 21 a partire dal 16 dicembre. Una serie televisiva che segue Sammy dal giorno del suo doploma fino all’incontro tra il giovane e la vera America, come i capi indiani, i predicatori, gli amish e proprio quei personaggi “inarrivabili” che sperava di conoscere nella sua vita: Matt Groening e James Cameron.

Sammy ha finalmente trasformato il suo sogno in realtà e chi seguirà la serie potrà vivere il viaggio attraverso gli occhi del suo protagonista. Certamente un punto di vista nuovo, diverso, offerto da chi è ancora capace, nonostante tutto, di stupirsi per il bello della vita. Come Sammy, così curioso, autoironico e intelligente, ma anche consapevole di avere un fisico indebolito, un cuore che fatica e le ossa fragili. La serie ‘Il viaggio di Sammy’ farà assistere all’ultima delle sfide che sta affrontando questo ragazzo: l’inizio di un percorso di studi presso il Dipartimento di Fisica dell’università di Padova.