Pesaro, Lucia sfregiata con l'acido
La battaglia legale riparte in Appello

Lucia Annibali
di Elisabetta Rossi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Settembre 2014, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 11:37
PESARO - Una pena esemplare non pu essere una pena equa. Il magistrato non pu e non deve utilizzare il processo come palestra e strumento di politica criminale. E' di nuovo battaglia sul caso Varani. E i legali del pesarese condannato a 20 anni per l'aggressione con l'acido a Lucia Annibali, Roberto Brunelli e Francesco Maisano, hanno gi affilato le armi in vista dell'appello.

Ieri mattina scadeva il termine per il deposito degli atti e alle 13 le carte delle difese erano già in cancelleria, tra cui anche quelle dei due albanesi presunti complici di Varani, Rubin Talaban, assistito dall'avvocato Gianluca Sposito, e Altistin Precetaj, dal legale Umberto Levi. Nelle loro 150 pagine di appello, Brunelli e Maisano, non hanno fatto sconti alla pronuncia del giudice Di Palma. Una sentenza che definiscono «adesiva» alle tesi della Procura e illogica nelle sue motivazioni, basata solo su illazioni e indizi. «Il giudice Di Palma condanna Varani per esclusione, in pratica dice che non può essere altri se non lui perchè, a suo dire, c'è un movente e c'è che Varani aveva le chiavi di casa dell'Annibali. Ma tutto sulla base di indizi». Parlano ancora di accanimento contro Varani. Poi passano a smontare i reati contestati a Varani, stalking, tentato omicidio e lesioni. Non solo. Ai giudici dorici ribadiscono la nullità del giudizio immediato. Nullità che se fosse riconosciuta in appello, travolgerebbe il processo.



Anche la Procura ha impugnato la sentenza per il mancato riconoscimento delle aggravanti dei motivi abietti e futili e di reato commesso nell'ambito dell'attività di stalking con un ricorso per Cassazione. Ricorso che per legge viene convertito in appello se quella stessa pronuncia è stata impugnata dalle altre parti. L'eventuale riconoscimento di quelle aggravanti andrebbe a incidere ovviamente sulla pena dei tre condannati, in particolare su quella di Talaban e Precetaj. Su quella di Varani non inciderebbe se la Corte d'appello dovesse confermare la pena dei 20 anni di reclusione, che è il massimo per il tipo di rito (abbreviato).

© RIPRODUZIONE RISERVATA